La buca della posta degli agricoltori di Andria ma anche dell’intera Provincia di Barletta Andria Trani scotta nonostante il primo freddo di fine autunno. Arrivano le cartelle di pagamento da parte del Consorzio di Bonifica: una gabella che colpisce i proprietari dei fondi rustici che è diventata la più odiata ma anche la più discussa.
Tante sono le cartelle di pagamento sulla scrivania dell’ufficio di Segreteria del Comitato Liberi Agricoltori Andriesi ed è proprio il Rappresentante per. agr. Zagaria Natale a dichiarare: “In queste ore i colleghi ed amici agricoltori contestano le richieste di pagamento del Consorzio di Bonifica. Una contestazione supportata anche dal fatto che nessun servizio reale né di alcun genere risulta essere stato effettuato, almeno da quello che è in nostra conoscenza.
Un contributo dunque destinato all’esecuzione di lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia delle opere di bonifica (canali di scolo). Vengono richiesti anche i tributi riferenti agli anni 2019-2020-2021. Non sta a noi suggerire ai colleghi di non pagare, anche perché significherebbe incorrere in sanzioni o cartelle esattoriali, ci sentiamo però di dire alle Istituzioni ed allo stesso Consorzio richiedente che questa antipatica tassazione va assolutamente abolita e soppressa, o perlomeno farci comprendere l’utilità e l’effettiva erogazione di questo servizio.
Da parte degli agricoltori – prosegue Zagaria – c’è sempre stata a massima attenzione a bonificare e mantenere in ottime condizioni i propri fondi, anche per evitare problemi derivanti da incendi, violente piogge ed acquazzoni. Quindi quale sarebbe il compito di questo Consorzio? Chi lo gestisce? Quelle cartelle, specie dopo questi lunghi anni di pandemia che hanno messo a dura prova i nostri agricoltori, sono una vera beffa.
Se la politica regionale aprisse gli occhi sui problemi reali dell’agricoltura capirebbe che questo tributo è illegittimo e non ha nessun senso chiederlo. Già le aziende agricole stanno attraversando un momento molto nero, visto i mercati che non apprezzano la nostra qualità che produciamo ogni giorno e vista la stangata di aumenti su tutti i fronti (gasolio, concimi ed elettricità), ora per aggravare ancora di più i bilanci delle aziende agricole ci voleva anche quest’altra tassa da pagare” – conclude il Segretario Zagaria.