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venerdì, 22 Novembre 2024
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Vaccino antinfluenzale, in Puglia non è possibile vaccinarsi in farmacia

Lettera aperta di Federfarma e Ordine Farmacisti Bari Bat: "Rammarico per la mancata partecipazione delle farmacie pugliesi alla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023"

“Gli Organismi istituzionali e sindacali rappresentativi della Categoria hanno espresso il proprio disagio e rammarico per la mancata partecipazione delle farmacie pugliesi alla campagna di vaccinazione antinfluenzale 2022-2023“.
Comincia così la lettera aperta inviata da Federfarma Puglia e dall’Ordine Farmacisti Bari Bat e indirizzata al Presidente ed all’Assessore alle politiche della salute della Regione Puglia.

“Mentre in quasi tutte le regioni italiane, in forza delle vigenti disposizioni di legge e di Accordi quadro approvati in sede di Conferenza Stato-Regioni, la campagna vaccinale si è avviata coinvolgendo farmacisti e farmacie, con l’obiettivo di agevolare, grazie alla distribuzione capillare delle farmacie sul territorio, la somministrazione del vaccino ai cittadini e di facilitare il raggiungimento degli obiettivi di copertura indicati dal Ministero, in Puglia la politica ha deciso, al momento, di rinunciare al contributo dei farmacisti.

Si tratta di una decisione che desta lo stupore e la protesta della comunità professionale soprattutto se si considera che, come è accaduto in Puglia per le vaccinazioni Covid-19, le farmacie potrebbero certamente concorrere al raggiungimento dell’obiettivo minimo del 75% della copertura vaccinale antinfluenzale indicato dall’OMS e dal Ministero della Sanità, registrandosi al momento nella nostra regione una percentuale poco superiore al 50%.

Si evidenzia altresì che alle farmacie è inopinatamente precluso l’accesso all’apposita piattaforma Giava per alimentare la banca dati vaccinale con la conseguente impossibilità di tracciare la somministrazione dei vaccini antinfluenzali effettuati con oneri a carico dei cittadini non compresi nelle fasce eleggibili dal SSR come previsto dall’Accordo Quadro Nazionale, che la Regione Puglia non rende attuativo.

Purtroppo, sul tema dell’antinfluenzale, l’interlocuzione con le istituzioni politiche regionali si è rivelata improduttiva. Ad esse rinnoviamo il nostro appello, nella speranza che, pur essendo i tempi della campagna vaccinale particolarmente stretti, possano adottare le iniziative da noi reiteratamente sollecitate nell’interesse dei cittadini pugliesi che, sempre più numerosi, si rivolgono in questi giorni alle farmacie per ottenere la somministrazione del vaccino.

Tale situazione, peraltro, si pone in forte contraddizione con la concertazione tra Regione e Federfarma che ha reso possibile praticare, nelle nostre farmacie, la vaccinazione anti-covid, tutt’ora in corso, che ha raggiunto circa 250.000 dosi somministrate, uno dei risultati più significativi a livello nazionale.

A questo proposito si lamenta la mancata consegna alle farmacie, attraverso la piattaforma Valore, del vaccino bivalente attivo contro le varianti Ba 4/Ba 5 che risulta, invece, disponibile nei centri ospedalieri individuati come hub provinciali e che si pone in netto contrasto con il comune obiettivo di incrementare l’efficacia della stessa campagna vaccinale in atto.

Per parte loro, le farmacie stanno continuando ad assicurare la partecipazione alla campagna di screening del carcinoma colon-retto, con la consegna dei kit per la ricerca del SOF ai cittadini, pur essendo scaduto l’accordo regionale di riferimento (DGR n. 690 del 24/04/2018) il 31 marzo 2022 e hanno garantito la collaborazione gratuita per sostenere la campagna di screening per la prevenzione del tumore del polmone avviata dall’IRCCS Oncologico di Bari.

Inoltre le farmacie partecipano attivamente ai processi di digitalizzazione e di monitoraggio della spesa farmaceutica convenzionata, assicurando l’erogazione delle prescrizioni dematerializzate, sia pure in un quadro in cui la continua instabilità dei sistemi informativi regionali genera frequenti discontinuità di servizio all’utenza.

Infine le farmacie stanno assicurando l’assistenza integrativa ai pazienti diabetici in un quadro normativo ed operativo molto penalizzante per le stesse in fase di erogazione, con un disservizio nei confronti di un’utenza fragile e a cui poco importa il risultato contabile Regionale ma una risposta certa e celere di un loro inalienabile diritto alla salute.

Alla luce di quanto sopra esposto, per dare risposte alla categoria ed al fine di evitare la proclamazione dello stato di agitazione, si chiede l’immediata convocazione da parte dei vertici regionali di un tavolo che possa superare le gravi criticità del sistema” – si conclude la lettera.

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