Una visita mozzafiato intrisa di storia e cultura, tra fede e leggenda.
A pochi metri dallo straordinario borgo di Minervino Murge, il cosiddetto “presepe” della sesta provincia, si cela una grotta misteriosa ed affascinante che abbiamo deciso di visitare.
Le telecamere di Bat Magazine sono così scese nella Grotta di S. Michele, una grande cavità carsica la cui formazione naturale risale a circa 2 milioni di anni fa, periodo in cui quest’area, sino ad allora sommersa, comincia ad innalzarsi sul livello del mare.
Si trova proprio ai piedi di Minervino Murge, in una vallata al termine della quale scorreva un torrente naturale denominato Lama Matitani.
Una scenografica scalinata in pietra introduce nello straordinario luogo di culto, conosciuto e frequentato sin dall’era paleocristiana. Le prime testimonianze scritte relative alla grotta sono state ritrovate in una pergamena del 12 febbraio 1000, conservata nell’Abbazia di Montecassino e le ricerche e i numerosi scavi hanno rinvenuto abbondante materiale ceramico, ma soprattutto un affascinante paesaggio naturale, ricavato nella roccia.
La grotta viene dedicata all’Arcangelo presumibilmente verso la metà del 1600, quando cioè S. Michele diviene patrono di Minervino Murge.
Pittoresche le celebrazioni in onore di San Michele, il 29 settembre, festa patronale, e l’8 maggio, con la cerimonia nella chiesa rupestre.
Il sito ha un interesse Storico, Artistico, Speleologico e Religioso e racchiude in sé NATURA, ARTE e FEDE. A tutto fa da sfondo un bellissimo scenario collinare.
Nell’escursione ci ha accompagnati la guida turistica Maria Brocas, in un’esperienza di visita meravigliosa ed interessante.