“La concessione, rilasciata nello scorso ottobre, con scadenza per giugno di quest’anno, poi prorogata, sarebbe operativa, sia perché il provvedimento di proroga non indica alcuna data di scadenza e sia perché la revoca della stessa – di fatto operata arbitrariamente da parte della Amministrazione, in seguito alla radiazione di un’associata per decisione della Polisportiva – manca del presupposto giuridico e fattuale legittimante“.
Il capogruppo consiliare di Forza Italia, avv. Donatella Fracchiolla, interviene sulla questione Polisportiva Città di Andria.
“Nel settembre del 2021, nasce ad Andria la Polisportiva, un progetto sperimentale che vede riunite 9 società che, perseguendo l’attività sportiva, con un occhio sempre attento alle finalità sociali, ha avuto, finora – sulla base di una concessione rilasciata dal Comune – l’utilizzo, la gestione e la custodia degli impianti sportivi pubblici, usufruendo di tariffe agevolate e conseguenti costi più sostenibili per le famiglie.
Tale Convenzione, stipulata in data 15 ottobre 2021, con scadenza prevista per il 30 giugno 2022, sarebbe stata prorogata – asseritamente – sino al 30 settembre 2022 e poi non più “rinnovata”, in seguito alla radiazione, da parte della Polisportiva, di una associata, in quanto, secondo il Comune, il soggetto giuridico parte della Convenzione non sarebbe più il medesimo.
Orbene, sul punto, si preme procedere con due precisazioni, che saranno oggetto di una interrogazione da parte del Capogruppo Consiliare di Forza Italia, da presentarsi affinchè sia discussa al prossimo Consiglio Comunale entro fine mese.
Innanzitutto, alla Convezione non è stata negata un’ulteriore proroga, bensì essa è stata revocata!
Il provvedimento di proroga del 30 giugno 2022, rilasciato dal Comune, Ufficio Settore Lavori Pubblici, a firma del Dirigente, con in copia il Sindaco e gli Assessori al Quotidiano, Dott. Mario Loconte e alla Bellezza, Daniela Di Bari, infatti, è sine die.
Lo stesso, cioè, dispone la proroga della Convenzione, ma non indica una data di scadenza, arbitrariamente individuata, successivamente, dalla Amministrazione in quella del 30 settembre 2022! Il provvedimento, infatti, recita: ‘Nelle more che l’Ufficio provveda alla redazione della nuova Convenzione, anche in considerazione dell’imminente avvio dei Campionati Europei di Pallavolo Femminile Under 21’, si invita la Polisportiva ‘in nome della oramai collaudata collaborazione con il Settore scrivente, a voler proseguire nella proficua gestione degli impianti sportivi, secondo le modalità stabilite dalla Convenzione in oggetto’, senza indicare alcuna data di scadenza!
In secondo luogo, la revoca della Convenzione manca del presupposto legittimante.
Alla base della stessa vi sarebbe, secondo l’amministrazione, il venir meno, in seguito alla radiazione di un’associata, di “un unico soggetto associativo interlocutore”, secondo quanto asseritamente previsto dalla Delibera di Giunta n. 145 del 30 settembre 2021).
Orbene, il deliberato del citato provvedimento della Giunta non pone alcuna condizione in tal senso! Inoltre, giuridicamente, il mutamento soggettivo degli associati non comporta la creazione di un nuovo soggetto giuridico, né tantomeno la sua estinzione, ma solo un mutamento della composizione associativa del medesimo ente. Ne discende che, nel caso in esame, secondo il principio, giurisprudenzialmente riconosciuto, della “continuità dei rapporti giuridici”, nulla cambia nella attuazione della convenzione, in seguito alla radiazione di una associata!
Alla luce di tutto quanto sopra, volendo tralasciare le questioni di merito sulle motivazioni alla base della radiazione, da parte della Polisportiva, di un’associata – rispetto alle quali non compete a nessun soggetto esterno alla associazione entrare – sotto il profilo fattuale e giuridico, quella operata dalla Amministrazione è un’arbitraria e priva di qualsiasi presupposto, revoca di una concessione che avrebbe, ad oggi, ancora pieno titolo per continuare ad operare, nelle more della indizione di un bando o di una manifestazione di interesse.
Tale prospettiva consentirebbe di evitare incertezza, disagi organizzativi, compressione del diritto allo sport e costi insostenibili per famiglie, già provate dalla crisi sanitaria, prima e da quella economica ed energetica poi” – conclude Fracchiolla.