Legambiente Margherita di Savoia vuole far sentire il proprio plauso e supporto ai militari della Guardia Costiera – Nucleo Operativo Polizia Ambientale di Margherita di Savoia e della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura della Repubblica di Foggia, sotto la direzione ed il coordinamento dell’Autorità Giudiziaria del capoluogo, che nella giornata di ieri hanno dato esecuzione, nel comune di Margherita di Savoia, a un decreto di sequestro preventivo disposto dal GIP del Tribunale di Foggia, nei confronti di 4 persone, indagate a vario titolo per attività di gestione illecita di rifiuti e realizzazione di scarichi di acque reflue industriali abusivi, in alcuni casi con l’aggravante rappresentata dalla presenza nelle acque delle sostanze indicate nella tabella 5 dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs. n. 152/2006.
“Siamo ben consapevoli delle complesse e articolate attività di indagine che ci sono dietro questo tipo di operazioni ed è per questo che è un risultato ancor più importante – ha sottolineato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Margherita di Savoia -.
Per la nostra associazione è un’operazione importante perché, chi ben sa e ci segue da tempo, sono ormai 12 anni che avevamo allertato tutti gli organi competenti, comprese tutte le amministrazioni che si sono susseguita, che c’era qualcosa di strano che sfociava nel nostro mare. Ma puntualmente venivamo tacciati di fare “terrorismo economico” per il nostro paese e danneggiare l’immagine della stagione balneare”.
A distanza di anni, prima con la situazione complessa di Canale Carmosino ed ora con queste ulteriori operazioni, si inizia ad intravedere uno spiraglio in fondo al tunnel. Ed anche finalmente tanti anni di battaglie, soprattutto silenziose, iniziano a dare i loro frutti per il bene del nostro territorio e del nostro ambiente.
Così come sottolineato nel comunicato ufficiale ovviamente “la posizione delle persone deferite in stato di libertà è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”. Ma come Legambiente siamo intenzionati a costituirci parte civile non appena sarà avviato il procedimento giudiziario.
Ancora grazie a tutti gli uomini e le donne delle forze dell’ordine che sono sempre più impegnati nella tutela e salvaguardia del nostro territorio che da alcuni anni possono contare sulla legge sugli ecoreati.