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domenica, 22 Dicembre 2024
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Andria – Via Ospedaletto, Leonetti: “Nessuna considerazione sulla sicurezza dei pedoni”

Riaperto da poco l'attraversamento veicolare di via Ospedaletto ma "i marciapiedi sono insufficienti e vi è un passaggio pedonale piccolo rispetto alle norme indicate dal Ministero"

È stato riaperto il passaggio veicolare tra via Ospedaletto e via Giovine Italia, passaggio sul quale ci sono più di 15 mila transiti giornalieri.

Un passaggio più volte richiesto dalla cittadinanza alla quale non è mai stata spiegata la necessità, invece, di apportare un forte cambiamento proprio su quel passaggio“.
A dirlo è il dott. Antonio Leonetti, andriese doc e attivista politico, che ha da poco concluso il Master di secondo livello presso l’Università di Bologna, SIMUR Sustainable and Integrated Mobility of Urban Regions.

Un master che verte nello specifico sulla mobilità sostenibile, percorre le fasi di pianificazione strategica passando per il Pums, per il PSCL (Piano Spostamenti Casa Lavoro), e concludendosi con la condivisione di una visione del territorio che sappia entrare nello specifico dei problemi storici territoriali e agire con determinazione.

Quell’attraversamento, però, favorisce le automobili – continua Leonetti senza tenere in considerazione la sicurezza dei pedoni accentuata anche dalla evidente necessità di intervenire poiché situato in prossimità di una scuola primaria.

I marciapiedi sono insufficienti, vi è un passaggio pedonale piccolo rispetto alle norme indicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ridotto rispetto a 1,50 metri come previsto dal decreto del MIT n. 6792/2001, recante norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade, che al cap 3.4.6 dispone: “La larghezza del marciapiede va considerata al netto sia di strisce erbose o di alberature che di dispositivi di ritenuta. Tale larghezza non può essere inferiore a metri 1,50.

Sul marciapiede possono, comunque, trovare collocazione alcuni servizi di modesto impegno, quali centraline semaforiche, colonnine di chiamata di soccorso, idranti, pali e supporti per l’illuminazione e per la segnaletica verticale, nonché, eventualmente per cartelloni pubblicitari (questi ultimi da ubicare, comunque, in senso longitudinale alla strada).

In presenza di occupazioni di suolo pubblico localizzate e impegnative (edicole di giornali, cabine telefoniche, cassonetti ecc…) la larghezza minima del passaggio pedonale dovrà comunque essere non inferiore a metri 2,00.

Quell’attraversamento è stato realizzato da pochi giorni e piuttosto che privilegiare la ciclo-pedonalità si privilegia, su una strozzatura così evidente di appena 7 metri, la sola carrabilità. Se dovessimo applicare le norme indicate dal MIT dovremmo considerare almeno 1,50 metri di marciapiede su un lato solo e 5,50 metri di carrabilità, necessariamente ad un attraversamento carrabile a senso unico.

Qualora ci fosse un incidente accaduto sul marciapiede (una caduta, una collisione con un’automobile), allora per mancata attuazione delle norme costruttive è indice di mancata diligenza e, quindi, di responsabilità civile arrecata, da incolpare al comune.

Quel varco è stato aperto con celerità, al timore di quei pochi urlatori della nostra città, con l’avallo di qualche ingegnere spinto dall’allarmismo di aprire un transito carrabile in una strozzatura piuttosto fuori norma e che sbeffeggia la sicurezza, privilegiando il transito veicolare a discapito di quello ciclo-pedonale.

La palese controtendenza rispetto alle politiche ambientali e al miglioramento della qualità dell’abitare che l’Europa ci indica con forza” – conclude il dott. Antonio Leonetti.

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