Napoletane, piacentine, siciliane, lombarde. Per una partita a scopone o a briscola. Oppure giusto per un solitario. Le carte da gioco italiane sono numerosissime, ognuna di diversa fattura e con la propria storia, eredi nei secoli degli adattamenti e delle “importazioni” derivanti dalle diverse dominazioni che l’Italia ha subito nel corso della storia. Ma tutte composte da 40 carte, con quattro semi diversi e sostanzialmente con le medesime immagini raffigurate sulle carte.
Tra le varie formule di carte ce n’è una nuova, in realtà ripresa dal passato, che sta incuriosendo tutti: il mazzo di carte Federiciane, simili alle classiche napoletane ma con le raffigurazioni dedicate all’imperatore Federico II di Svevia che ha reso grande la Puglia nel XIII secolo. Proprio in Puglia è vivissima la tradizione dei giochi di carte, specialmente nei periodi di feste dove ci si vuole rilassare e divertire insieme a familiari e amici. È l’occasione per rispolverare i vecchi giochi della tradizione come ad esempio il Morto o anche il Sette e mezzo. Giochi semplici ma che, come altri, vengono tramandati di generazione in generazione.
Le peculiarità delle Federiciane
Un omaggio all’imperatore Federico II di Svevia, il sovrano che nel 1200 rese immortale la Puglia elevandola e impreziosendola con opere che ancora oggi sono punto di riferimento per turisti di tutto il mondo, le quali arrivano a decine di migliaia di visite l’anno. Nascono in questo modo le carte Federiciane che ultimamente stanno acquisendo fama in Puglia ma non solo. Sono delle carte da gioco decisamente simili a quelle napoletane, quindi di tipo spagnolo, con quaranta tessere e quattro semi: denari, coppe, spade e bastoni.
In qualche modo sono dei pezzi unici perché le raffigurazioni poste sulle tessere sono fatte in modo tale da ispirarsi allo stile iconografico del Medioevo. Le illustrazioni, infatti, ricordano personaggi ed icone di stile romanico, come venivano realizzate dagli amanuensi. I personaggi rappresentati sembrano cavalieri e dame della corte imperiale nel tredicesimo secolo. Ed è per questo che si tratta di un prodotto particolare, sicuramente gradito come regalo per chiunque ami i classici giochi da tavola.
Le regole del Sette e Mezzo
Sette e mezzo è uno dei giochi più popolari in Italia ma in Puglia è un vero e proprio must quando ci si riunisce con amici e parenti e si è talmente tanti che è inevitabile tirare fuori le carte da gioco e iniziare a distribuirle per qualche mano di sette e mezzo. Inoltre la semplicità delle regole lo rende un gioco adatto a tutti. Una volta acquisito il regolamento, d’altronde, è possibile provare a mettere in pratica le proprie abilità con il Sette e Mezzo anche quando non si hanno avversari con cui giocare, grazie alle versioni digitali del gioco live e contro il PC messe a disposizione da alcuni portali in rete, tra cui Snai.
Questo operatore, infatti, permette di giocare al Sette e Mezzo, oltre che a diversi altri giochi di carte, utilizzando il Codice Promozionale SNAI. Un’occasione per allenarsi in vista delle cene con parenti e amici. Per giocare a sette e mezzo la prima e più importante regola è essere tanti e divertirsi. Si usa appunto un classico mazzo di carte da quaranta tessere e viene distribuita una carta ciascuno. Dopo aver visto la propria carta il giocatore decide che somma scommettere e, eventualmente, quante carte chiedere al mazziere per arrivare il più possibile vicino al punteggio di 7 e mezzo. Se lo si supera si “sballa” e si esce dalla mano di gioco. A vincere è il giocatore che ha raggiunto il punteggio più alto.
Naturalmente se si realizza 7 e mezzo con 2 sole carte, il 7 e mezzo reale, questo vale il doppio della somma scommessa e permette al giocatore di diventare mazziere alla mano seguente. Se capita questo però al mazziere, egli riscuoterà una posta doppia da tutti i partecipanti al gioco, tranne dai giocatori che a loro volta hanno fatto 7 e mezzo reale o che hanno sballato.