Il mondo della scuola è molto variegato e per fare il docente c’è bisogno di conseguire un titolo di laurea magistrale e accedere alle graduatorie per accumulare punteggio per poter poi aspirare, mediante concorso, alla docenza di ruolo. In alternativa si può essere abilitati all’insegnamento e partecipare direttamente per il concorso di ruolo. A seconda della materia che si desidera insegnare è inoltre necessario considerare i vari master per prepararsi all’insegnamento che consentono di acquisire crediti utili per poter ottenere cattedre in più discipline. Per insegnare è infatti necessario, oltre alla laurea, anche l’ottenimento di 24 cfu abilitanti. In questo approfondimento valuteremo tutte le tappe per diventare insegnante delle scuole superiori e le novità previste dalle ultime norme vigenti.
I titoli per diventare insegnante di scuole superiori
A differenza di quanto accadeva fino a qualche anno fa, adesso per diventare insegnante di ruolo c’è un bando ogni due anni al quale possono partecipare
- i possessori di una laurea magistrale, a ciclo unico o specialistica che hanno anche acquisito i 24 cfu abilitanti per l’insegnamento;
- le persone abilitate all’insegnamento.
Si potrà concorrere per una classe di concorso, da individuare in base alla propria specializzazione nelle tabelle messe a disposizione dal MIUR. In alternativa al concorso si può accedere all’insegnamento anche iscrivendosi alle graduatorie provinciali, con una specifica domanda sul sito dedicato. In questo caso, per alcune discipline di tipo tecnico-pratico si può accedere alle graduatorie provinciali ed ottenere delle supplenze fino a massimo un anno. Per quanto riguarda invece il ruolo di insegnante di sostegno, occorre avere il cosiddetto TFA sostegno, un titolo di specializzazione a numero chiuso.
Le tappe per diventare insegnante di scuole superiori
Il primo passaggio per diventare insegnanti di scuole superiori è quello di iscriversi alle graduatorie provinciali e d’istituto, che rappresentano una valida occasione per fare esperienza in attesa del concorso pubblico. Per iscriversi bisogna attendere l’apertura delle graduatorie, biennale, e verificare i requisiti per la classe di concorso alla quale si desidera accedere. I crediti che mancano per poter insegnare una determinata materia si possono compensare seguendo corsi e master post laurea, da poter svolgere anche in modalità telematica grazie alle università online come Unicusano. C’è inoltre la possibilità di effettuare la cosiddetta MAD (Messa a Disposizione) che consistono nell’invio di una comunicazione di disponibilità presso gli istituti scolastici di secondo grado che ne fanno richiesta esplicita o che accolgono domande di autocandidatura.
In quest’ultimo caso, per accedere non c’è bisogno di un titolo specifico, anche se è preferibile candidarsi per posizioni affini al proprio percorso di studi.
Se si partecipa al concorso invece bisogna attendere le graduatorie per capire in quale scuola si è stati assegnati e poi effettuare un anno di tirocinio, al termine del quale ci sarà un esame per la conferma del ruolo.
Le novità del Decreto aiuti Bis per l’insegnamento Ad agosto 2022 è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto Aiuti Bis, che ha introdotto delle importanti novità anche nella scuola, tra le quali la figura del docente esperto, riconosciuto tale dopo il conseguimento dei tre anni di formazione incentiva e in un numero totale di 8mila unità. L’incentivo prevede un assegno annuale di 5.650 euro che si aggiunge allo stipendio per tutta la durata del titolo. Il versamento della quota non è soggetta ad un aumento delle ore di lavoro, che resteranno uguali a quelle contrattuali.
