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mercoledì, 25 Dicembre 2024
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Barletta – Jovanotti accende l’estate pugliese ma non mancano le polemiche. FOTO e VIDEO

60mila presenze in 48 ore per un parterre di ospiti sensazionale, ma è polemica tra alcune associazioni ambientaliste che hanno denunciato il rischio per l'ecosistema

Un successo preannunciato, due giorni di puro divertimento.
Jovanotti, all’anagrafe Lorenzo Cherubini, ritorna a Barletta dopo l’exploit del 2019 ed emoziona davvero tutti nelle due date del 30 e 31 luglio.

60mila presenze in 48 ore per un parterre di ospiti sensazionale: da Checco Zalone a Giuliano Sangiorgi, passando per Gianni Morandi e Biagio Antonacci. Sul lungomare Pietro Mennea è stato davvero bellissimo.

Spettacoli musicali e stand con giochi e attività hanno animato il villaggio già dall’apertura dei cancelli programmata alle 13.30, grazie ad un’impeccabile macchina organizzativa che non ha lasciato nulla al caso. Il cantante romano si è poi esibito in serata.

Non sono però mancate le polemiche sollevate da alcune associazioni ambientaliste che si sono battute fino all’ultimo per stoppare la due giorni del concerto, al semplice scopo di preservare l’habitat incontaminato del fratino, volatile a rischio di estinzione e che nidifica solo su spiagge e dune naturali, transennate e spianate per fare spazio al palco della manifestazione.

In effetti, vi è un clamoroso paradosso: uno dei principali sponsor del Jova Beach Party è stato il WWF che, con il progetto Ri-Party-Amo collegato ai concerti, raccoglie fondi per la tutela dell’ecosistema. Un ecosistema stravolto.

Tra le tante lettere giunte in redazione e rivolte a Jovanotti, è bene evidenziare quella inviata da Valentino Valentini, direttore del Museo Laboratorio della Fauna Minore del Parco Nazionale del Pollino:
“Caro Jovanotti, t’avevano definito un “bravo ragazzo”, ma ti confesso che oggi ci abbiamo tutti un po’ ripensato! Tu affermi d’amar tanto la natura al punto da pretendere di realizzare i tuoi “JOVA BEACH PARTY” a stretto contatto con essa, definendoti persino “convinto ambientalista”.

“Diciamo subito che è assurdo e impensabile che tali eventi trovino sede in ambienti costieri tanto preziosi ed unici, definiti a livello europeo “luoghi d’eccellenza” a causa dei tesori di biodiversità che ancor oggi conservano, e di cui tutti noi, indistintamente, dovremmo assicurarne salvaguardia e integrità.

Perché in tali ambienti aridi e salmastri, caro il mio Jova, il grande “miracolo della vita” è presente non solo attraverso il fratino, ma anche attraverso rare piante pioniere che, anche in condizioni estreme, s’insediano e consentono di consolidare le dune (che tu vorresti far spianare) e creare quel micro-clima minimale perché possa essere presente anche la vita animale.

Forse non ti sei accorto che tali habitat sono anche tra gli ambienti naturali più compromessi dall’impatto umano, causati da interventi di tipo indiretto ( incremento del traffico lungo le vie costiere) e diretto ( costruzioni, insediamenti turistici e portuali ecc.) : il “disturbo” antropico è sempre presente, e tu vuoi mettervi anche la “ciliegina sulla torta”? Tra l’altre cose, novello Attila, di fatto stai imperversando su questi fragili ecosistemi senza considerare la crescente, inesorabile erosione costiera che di anno in anno sottrae arenile e impoverisce i nostri splendidi litorali.

Mettiti una mano sulla coscienza, caro Jova, così che tutti noi si speri ritornerai ad essere quel “bravo ragazzo” che – anche a detta d’un entomologo qual sono – si sia reso dantescamente conto d’esser diventato finalmente quel “vermenato a formar l’angelica farfalla, che vola a la giustizia sanza schermi”!” – conclude Valentini.

La polemica continua.

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