Una telenovela che ogni giorno si arricchisce di nuovi episodi.
E’ quella riguardante il ritiro del kit della raccolta differenziata per le utenze domestiche presso i punti di raccolta allestiti dal Comune nel Palazzetto dello Sport e nel Centro Comunale di Raccolta.
In città infatti, dal 1° luglio scorso, per gestire il nuovo servizio di igiene urbana, sono subentrate due nuove società, GialPlast srl e SiEco s.p.a., che hanno preso il posto della Sangalli, e che prenderanno fattivamente servizio il prossimo 1° ottobre.
Fino ad allora, però, il calendario del ritiro porta a porta sia per le Utenze Domestiche che per le Utenze Non Domestiche, resterà invariato.
La novità che invece sta creando numerose polemiche e disagi, è proprio la modalità per il ritiro del kit. Gli andriesi, infatti, hanno tempo fino al 30 settembre prossimo per ritirarlo presso i punti succitati. Una novità storica per 33mila cittadini che per la prima volta non riceveranno più i mastelli e le buste a domicilio.
Una delle associazioni che ha sollevato il problema, proponendo soluzioni valide, è stata “Io Ci Sono!”, nella persona del Presidente Savino Montaruli:
“A fronte di una delicatissima situazione dal punto di vista sanitario, anche a causa delle incertezze derivanti dalla diffusione del covid, 33mila cittadini andriesi vengono costretti a doversi recare a ritirare il nuovo materiale ed attrezzature per la raccolta differenziata nella città di Andria. Uno stillicidio”.
Così viene giudicato dall’associazione di impegno civico che inoltre ritiene pericolosa la modalità scelta in quanto il “gran caldo e il tempo ristretto” rischierebbero di creare assembramenti incontrollati.
Poi è stata la stessa associazione, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni e sollecitazioni da parte dei cittadini, ad avviare una petizione denominata “Vi aspetto a casa”, con tanto di modulo online da compilare ed inviare al comune ed alle Società di Gestione dei Rifiuti con la richiesta di consegna domiciliare delle nuove attrezzature e materiali per la raccolta differenziata.
Intanto è dell’ultim’ora la notizia della decisione del Consiglio di Stato di richiedere un’ulteriore verifica sulla gara d’appalto del servizio di igiene urbana nella città di Andria.
La Sindaca Bruno ha così commentato: “Apprendiamo dell’ordinanza resa dal Consiglio di Stato, all’udienza di merito dello scorso 14 luglio, nell’ambito del filone processuale avviato dalla ditta Teknoservice, terza nella gara-ponte del servizio di igiene urbana del nostro comune.
Testualmente il Consiglio di Stato così recita: ‘Ritenuto che, con riferimento a tale prima censura dell’appello principale, è necessario, al fine del decidere, acquisire chiarimenti all’Amministrazione comunale di Catanzaro al fine di comprendere sulla base di quali dati e mediante quali strumenti ha potuto rilevare la popolazione ‘equivalente’ che staziona in Catanzaro, in particolare, dando concreta dimostrazione della formula applicata con riferimento ai dati di cui al triennio 2017-2018-2019, indicato dal disciplinare di gara per la dimostrazione del requisito di capacità tecnico-professionale.
Al predetto adempimento il Comune di Catanzaro dovrà provvedere entro il termine di sessanta (60) giorni, decorrente dalla notificazione o comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza’.
È stata dunque disposta dal Consiglio di Stato una verifica supplementare che impone di aggiornare la contrattualizzazione del servizio con la SIECO – GIAL PLAST, proseguendo nella fase attuale di avvio del servizio. É, infatti, nelle mani del Consiglio di Stato, alla luce degli esiti dell’istruttoria disposta, la decisione finale sulla vertenza giudiziale riguardante la gara-ponte.
Si impongono quindi paziente attesa sotto il profilo giuridico-processuale, e prosecuzione delle attività utili ad assicurare la piena e completa erogazione del servizio nella Città” – ha concluso il primo cittadino andriese.