Un viaggio sperimentale a bordo di una gloriosa ALn 668 per scoprire le meraviglie dei multiformi paesaggi pugliesi dal finestrino del treno della ferrovia Barletta-Spinazzola. Dall’Ofanto alle verdi vallate del Locone sfiorando l’Alta Murgia, con soste speciali a Canne della Battaglia e Minervino, con guida e accoglienza.
È l’itinerario speciale previsto per sabato 4 giugno dalle 9:30 alle 21:00, 12 ore di full immersion nelle bellezze nascoste con partenza e arrivo dalla stazione di Barletta. L’idea è il primo passo della traduzione in atto pratico di una parte di una tesi di laurea che due anni fa ha coinvolto larga parte del bacino della sesta provincia pugliese.
Il coratino Roberto Ferrante, l’allora studente tesista del Politecnico di Bari, oggi ingegnere dei trasporti e specializzando in ingegneria dei sistemi ferroviari al MISSF La Sapienza, è il promotore di questa iniziativa, spinto dalla passione per il territorio e l’amore per questo particolare mezzo di trasporto.
La peculiarità dell’evento, chiamato “Il treno dei 3 paesaggi – meraviglie pugliesi dal finestrino”, è l’utilizzo dell’offerta di trasporto attualmente disponibile. Nessun treno speciale dunque, ma la robusta e affascinante automotrice a gasolio ALn 668 già prevista dal quadro orario di Trenitalia.
Un itinerario sperimentale, si diceva, che fa parte di un progetto molto più ampio e ambizioso, ma certamente non impossibile, che si propone come documento base, pietra miliare e progressiva 0+000 per la nascita di una visione organica del patrimonio ferroviario “secondario” che abbia la Barletta-Spinazzola come scenario pilota nella valorizzazione di itinerari turistici all’insegna del connubio treno / paesaggio.
«L’idea è sulla carta molto semplice. Individuare, censire e mappare i poli attrattori presenti sul territorio in un database cartografico open source – spiega l’ing. Roberto Ferrante – realizzando uno strumento di pianificazione scientifico utile a tracciare degli itinerari ad hoc che abbiano il fil rouge comune dell’utilizzo del treno come mezzo di trasporto principale, basandosi esclusivamente sull’offerta di trasporto attualmente esistente.
Il desiderio è stimolare un movimento dal basso che arrivi a incuriosire e stimolare prima i locali e poi tutti i turisti che scelgono la Puglia come meta dei loro viaggi ed escursioni. L’avere ancora a disposizione alcune coppie di treni sulla linea garantisce la possibilità di rendere fruibili degli itinerari con continuità, quasi on demand, e non legati esclusivamente ad eventi isolati, pur pregevoli».
Già i risultati emersi dal suo lavoro di tesi, infatti, avevano fatto affiorare grandi potenzialità della linea, alcune delle quali impensabili in precedenza, che possono far riflettere sulle importanti prospettive di sviluppo che si potrebbero avere se si riuscisse a fare rete tra stakeholder ed esperti, ciascuno con il contributo più prossimo alle sue attitudini e professionalità.
L’itinerario sperimentale “Il treno dei 3 paesaggi” – sabato 4 giugno
L’appuntamento è in piazza Conteduca a Barletta, davanti l‘ingresso principale della stazione centrale. Sfruttando l’offerta di trasporto attualmente disponibile, l’autobus sostitutivo delle 9:42 porterà i partecipanti a Canne della Battaglia, attraversando pregiati vigneti. Scesi alla Cittadella alle 10, accompagnati dalla guida Luisa Filannino si visiterà il sito archeologico e l’Antiquarium, al cui interno sono contenuti i reperti della celebre battaglia di Annibale. Ci si dirigerà poi nella graziosa stazioncina, unica nel suo genere architettonico, per la visita della Fontana di San Ruggiero, accolti dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV e dall’Archeoclub di Canne (sede storica).
Seguirà pranzo a sacco all’ombra del pergolato della stazioncina. Alle 13:53 il fischio del treno accoglierà a bordo i partecipanti sull’automotrice per cominciare la lenta risalita delle Murge. Lasciata Canosa alle spalle, il gruppo scenderà Minervino Murge, dove troverà la guida Roberta Chiodo, che con un trekking urbano porterà a visitare la Grotta di San Michele e il borgo Scesciola, passando dall’antico sentiero di Lama Matitani, gustando poi un gelato tra le auto e le moto d’epoca del raduno previsto proprio sabato pomeriggio nel centro storico della cittadina murgiana.
Alle 19:28 il treno attenderà il gruppo in stazione, in direzione Spinazzola, un viaggio da affrontare col viso fuori dal finestrino per godere della Murgia alla luce calda e avvolgente della golden hour.
Arrivati a Spinazzola dopo 20 minuti di meraviglie, giusto il tempo del cambio banco e si ripartirà per il rientro, al tramonto, in un rilassante viaggio verso Barletta (1 ora circa).
Costi pro capite: € 25,00 circa
Dettagli e iscrizioni: https://forms.gle/o3JYVqVA4x9LJLim8
Evento Facebook: https://fb.me/e/3sBZhozmt
Fare sistema, l’idea di un convegno
L’idea alla base di questo primo (di tanti altri) itinerari sperimentali è raggiungere gli affascinanti poli attrattori connessi dalla ferrovia Barletta-Spinazzola utilizzando solo il treno, creando una rete virtuosa tra gli operatori, gli stakeholder e gli enti/associazioni presenti sul territorio. L’ideale punto di partenza di questo percorso condiviso può essere dunque individuato in una tavola rotonda/convegno durante la quale gli attori interessanti o interessabili possono presentare delle proposte specifiche sulla base di alcuni peculiari input, descritti in un documento programmatico già diffuso ai primi stakeholder individuati, una rete che può ampliarsi su richiesta, scrivendo a rob.ferrante92@gmail.com.
È parere consolidato, infatti, che la condivisione delle idee sia vero volano di crescita, segreto di sviluppo del territorio.
Al fine di avere il giusto tempo per iniziare con qualche attività dimostrativa in autunno (la ferrovia sarà chiusa dal 13 giugno al 26 settembre per importanti lavori sull’infrastruttura) una buona idea potrebbe essere quella di organizzare la tavola rotonda/convengo nell’estate 2022 per poi fare sintesi delle proposte e limare i dettagli in attesa del ritorno del treno.
Agli stakeholder del territorio che desiderino prendere parte attiva al progetto si chiede quindi di elaborare degli scenari per la propria area di competenza/attività, da poter condividere durante la giornata di studi.
Nella redazione delle attività si consideri la possibilità di usufruire del trasporto locale urbano (da orario o su richiesta), l’individuazione di punti di ristoro e di approvvigionamento d’acqua potabile. Si valuti la tempistica per raggiungere la stazione ferroviaria dai poli attrattori individuati e la possibilità di allargare la rete di collaborazione ad altri Enti che possano offrire il loro contributo.
Si possono per esempio coinvolgere le Pro Loco del territorio, o anche le aziende alimentari per tracciare un itinerario enogastronomico o poter prevedere delle soste di degustazione. Un’idea, nel prossimo futuro, può essere quella di coinvolgere artisti e fotografi con un contest sul paesaggio oppure sulla coesistenza tra treno e paesaggio, per mettere in luce l’indiscutibile legame simbiotico tra due rotaie, un treno, l’Ofanto e la Murgia.
La richiesta è di valutare più di uno scenario, in modo da consentire un più flessibile inserimento negli itinerari complessivi. Si consideri inoltre la stagionalità e le ore di luce disponibili (riservando per esempio le attività al chiuso nelle ore di buio, specialmente in inverno/autunno). Gli scenari scelti e perfezionati potranno essere in seguito proposti anche alle scuole di ogni ordine e grado per la realizzazione di viaggi di istruzione con il fil rouge del trasporto sostenibile e della valorizzazione attiva del territorio. Tutte le proposte saranno poi raccolte e razionalizzate e messe a sistema con le tecniche proprie dell’ingegneria dei trasporti. Oggi le ferrovie secondarie sono sempre più riscoperte, perché un nuovo utilizzo per le infrastrutture trascurate ne arresta i processi di decadimento e ristabilisce la continuità nel sistema antropico-naturale.
La Barletta-Spinazzola è una tratta ferroviaria che porta il viaggiatore a stretto contatto con il paesaggio e che si snoda dall’azzurro del mare Adriatico al verde della Murgia, facendo tappa in luoghi fitti di storia e di natura. Per questo è capace di toccare diversi ambiti di interesse, da quello culturale a quello paesaggistico passando per quello emozionale e quello legato alla tecnica ferroviaria. O anche quello del gusto, con la pregiata eno-gastronomia delle terre attraversate dai 66 km di linea ferrata.
Da una visione d’insieme dei soggetti attrattori sul territorio appare evidente che la Barletta-Spinazzola si presenti già come un intreccio di temi strettamente e a più riprese legati tra loro, uniti dal filo logico e da quello concreto di due rotaie e migliaia di traverse: non vanno infatti intesi come compartimenti stagni, ma mutuamente intersecanti, lasciando che ogni settore si contamini con quello adiacente in un complesso processo di costruzione di un’identità culturale del territorio cucita insieme dalla linea ferrata.
Ciò che ad occhi stanchi può apparire moribondo, ad altri lungimiranti può significare metamorfosi: nel bozzolo si può vedere la morte del bruco o la nascita della farfalla.