Ieri, martedì 10 maggio, nella Biblioteca comunale “Bovio” di Trani, è stato presentato l’ultimo lavoro letterario del prof. Paolo Farina “Cento caffè di carta”.
Ecco la recensione a cura di Damiano Landriccia:
Non è solo un libro, anche se ne ha l’aspetto, non fermatevi all’apparenza, apritelo, leggetelo: sarà come ascoltare tante storie senza la solita fretta sciagurata della vita odierna.
I libri sono case che accolgono e noi tutti ne abbiamo bisogno, siamo smarriti in cose inutili.
Lasciate che vi accompagni, che venga con voi, che vi faccia sentire meno soli, non arrendetevi alla regola della vita che vede ciascuno di noi camminare da soli verso il proprio destino.
Questo libro è stato scritto per essere offerto, condiviso, è un andare oltre la fisiologica solitudine di chi si ferma per guardarsi attorno.
Aprendolo si deve immaginare una tavola apparecchiata e la cortesia, l’amicizia, la fratellanza di un caffè: la gioia del momento in cui ci si riserva, guardandosi negli occhi, l’ultima sincerità o l’ultima ombra dell’anima.
L’autore di questo libro “Cento caffè di carta” è una persona che si è donato senza chiedere nulla in cambio.
Paolo Farina non è solo un docente, un preside, un giornalista: è soprattutto un contadino che si prende cura della terra appartenuta a suo padre ad Ostuni.
Simon Weil, cara a Farina, ha scritto: “Lavorare la nostra anima come si lavora la terra affinché riceva il seme. Arare noi stessi”.
È riuscito a mettere il suo cuore di figlio e poi di padre al sicuro nell’amore dei suoi cari, non ha paura della lentezza dei sentimenti di un albero maestoso come l’ulivo.
Da un uomo così si devono accettare questi caffè e non abbiate paura perché non annoieranno con la solita cultura, racconteranno umilmente della fatica umana e della gratitudine dell’inseguire il giusto e di come conservarlo.