Quando si arriva a Rozzano in Via Molise 5, ovvero nella periferia milanese, sulla facciata che sporge sulla strada si legge: “Questa villa è un bene comune. Appartiene a tutti noi, prendiamocene cura”.
Quella facciata appartiene ad una villa su due piani adornata di marmi, camini e grandi finestre circondata da un ampio giardino con statue, una fontana ed anche un piccolo anfiteatro. In origine era l’abitazione di un narcotrafficante appartenente alla ‘ndrangheta che faceva affari con il Sudamerica ed è stata confiscata nel 2008.
È stata poi abbandonata per dieci anni, deteriorandosi, ma oggi è sede del Comitato Molise 5. Nel 2017 l’amministrazione comunale, da tempo affidataria dell’immobile, avviò, infatti, un progetto di partecipazione per il riutilizzo sociale. Un gruppo di persone che non si conoscevano decise di impegnarsi insieme ed a maggio dell’anno seguente, nel giorno dell’anniversario della strage di Via Capaci, fu costituito il Comitato Molise 5.
Nell’ambito dell’iniziativa “Coltiviamo memoria”, in ricordo di Peppino Impastato il Comitato Civico Molise 5, l’Associazione Peppino Impastato e Adriana castelli, il Gruppo Agende Rosse Rozzano e dintorni, con il patrocinio del Comune di Rozzano ricordano la figura di Peppino Impastato, giovane giornalista e attivista ucciso dalla mafia la notte tra l’8 e il 9 maggio del 1978.
Il 7, 8 e 9 maggio dalle ore 10 alle ore 19 in via Molise 5, sono state allestite alcune mostre di fumetti, disegni e opere a cura dei ragazzi delle scuole IC Monte Amiata e IC Beltrami. Presente alla mostra anche Trani con i lavori di alunne ed alunni del 3° Circolo “G. D’Annunzio” dedicati ad Attilio Manca, a Felicia Impastato, a Borsellino e Falcone, con grande soddisfazione della Preside, Prof.ssa Angela Tannoia, che ha sostenuto l’impegno volto a concreti percorsi di approfondimento di didattica della legalità.