Pochi giorni sono passati dalla visita nella Bat del principe di Monaco Alberto II Grimaldi, ma l’evento continua a destare clamore.
A polemizzare infatti, è Vincenzo Milano, Fiduciario della Condotta Slow Food Castel del Monte, che “Dopo anni di attività associativa sul territorio – dichiara – scopriamo di esser stati letteralmente ignorati da coloro che che hanno avuto l’onore e l’onere di organizzare l’accoglienza di un principe straniero a Castel del Monte.”
Pomo della discordia, la gestione del pranzo offerto al principe dopo la visita a Castel del Monte: “Si è preferito coinvolgere l’associazione “Slow Food Condotta delle Murge” con sede e soci ad Altamura, – continua Vincenzo Milano – piuttosto che coinvolgere la condotta locale, che “Castel del Monte” lo ha persino nella propria denominazione.”
Ad infiammare ulteriormente gli animi, anche la consegna al principe di una tessera di socio onorario della condotta Slow Food di Altamura.
“Non importa se il luogo inizialmente scelto per il convivio fosse in agro di Andria, piuttosto che in una masseria di Corato o di Poggiorsini, – aggiunge Milano – importa che neppure il rispetto delle persone ormai conta più e si preferisce assecondare la megalomania di alcuni, piuttosto che cogliere l’opportunità di fare squadra e dare reale valore a ciò che siamo come comunità. Sappiamo che la trasparenza, la semplicità, l’onestà, la disponibilità, non sempre pagano ma diventa, consentitecelo, penoso oltre che un autogol clamoroso delle istituzioni, anteporre rapporti personali e politici (anche in un semplice convivio, per quanto estremamente significativo) alla visione che si dichiara di avere per questa città.
Restiamo dell’avviso che insieme si costruisce una società più giusta (cosa di cui questa terra ha bisogno) mentre da soli, al più ci si specchia nel proprio ego e (forse) ci si ritrova a fare i conti coi propri interessi.”
“Vorremmo sottolineare – conclude Milano – che la nostra è una associazione di promozione sociale, fatta di persone che fanno politica: politica del cibo, buono pulito e giusto. Per Tutti. I nostri Soci, soprattutto se rivestono un ruolo di presidenza, non fanno campagne elettorali, non ricoprono incarichi istituzionali, non usano il proprio ruolo per celebrare a titolo promozionale la propria persona o un compagno di partito, offuscando anche ciò che di buono si è fatto. Si finisce per diventare poco credibili, o ancor peggio ridicoli. A perdere è l’intero Movimento e di conseguenza il territorio».