Un destino atroce.
Poco dopo le ore 18.30 di ieri, domenica 13 marzo, un terribile incidente ha causato la morte di tre suore e il ferimento di altre dieci.
Secondo quanto emerso, il pulmino su cui viaggiavano le religiose, a causa dell’esplosione di uno pneumatico, è uscito di strada e si è ribaltato finendo la corsa in una scarpata. Lo schianto è avvenuto sull’autostrada A16 Napoli-Canosa, nel tratto Candela e Cerignola ovest in direzione Canosa.
Le suore coinvolte sono tutte appartenenti all’ordine dei Salesiani del Sacro Cuore. Provenivano da Formia per gli esercizi spirituali ed erano di ritorno nei rispettivi istituti religiosi tra Bari e Barletta dove risiedevano.
Sul posto è intervenuta anche un’unità  di elisoccorso, oltre al personale del 118: le 10 suore ferite sono state trasportate agli ospedali di San Giovanni Rotondo, Cerignola e Foggia.
Nel tratto interessato si è formata una coda di automobili lunga 2 km. Dopo due ore è stato riaperto al traffico.
All’indomani dell’incidente che ha visto coinvolte quattro suore della Congregazione delle Salesiane dei Sacri Cuori, l’Arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo, ha espresso le seguenti parole:
«Ho appreso questa mattina dell’incidente stradale di ieri sera che, tra Candela e Cerignola, ha visto coinvolte quattro suore della Congregazione delle Salesiane dei Sacri Cuori, di ritorno da Formia dove avevano partecipato agli esercizi spirituali. I dettagli dell’accaduto non li conosciamo ancora.
Ma è certo che ci troviamo dinanzi ad una tragedia che umanamente ci rende tristi e ci addolora, in quanto tre religiose, di casa all’Istituto di Bari, sono decedute; e la quarta, Suor Nicoletta, residente nell’Istituto di Barletta, è ricoverata in ospedale. Â
Esprimo, a nome mio e della comunità ecclesiale diocesana, la vicinanza alla Congregazione religiosa della Salesiane dei Sacri Cuori così fortemente colpita. Mi unisco nella preghiera, e invito tutti a farlo, per le tre sorelle defunte e per la Famiglia religiosa delle Salesiane perché trovino in Dio forza, speranza e consolazione».