“Oltre al danno, la beffa”. Per la Filt Cgil Bat è l’estrema sintesi di una vicenda che vede coinvolti gli ex dipendenti della Tundo Spa, azienda che nel dicembre del 2019 si è aggiudicata l’appalto per il servizio di trasporto dei disabili da e per i centri di riabilitazione della Asl Bat, il lotto riferito ad Andria fino a novembre 2021.
Da ottobre a dicembre del 2020 il contratto è stato gravato da una serie di contestazioni d’addebito e in presenza di accertate situazioni debitorie nei confronti di diversi dipendenti, 5 per l’esattezza, seguiti nella vertenza dal legale della Cgil Bat, l’avv. Andrea Savella, la Asl Bat ha manifestato la volontà di pagare le retribuzioni arretrate in favore dei lavoratori, mancano all’appello mensilità da luglio a novembre, tredicesima, quattordicesima e TFR.
Con determina dell’11 dicembre 2021 l’allora commissario straordinario, avv. Alessandro Delle Donne disponeva il pagamento diretto e immediato dei dipendenti e successivamente, con delibera n. 2297 del 29 dicembre ridisponeva il pagamento diretto ai dipendenti autorizzando l’Area Gestione Risorse Economico-Finanziarie a disporre il pagamento diretto a beneficio dei lavoratori per le mensilità nette arretrate.
“Malgrado numerosi solleciti, anche di natura legale fatti dal nostro avvocato Andrea Savella, l’ufficio preposto non ha ancora provveduto all’elargizione dei pagamenti, non dando continuità alla delibera del commissario straordinario”, sottolinea Alessandro Lionetti della Filt Cgil Bat ponendo l’accento sul fatto che nonostante le mensilità arretrate e le conseguenti grandi difficoltà economiche, i dipendenti hanno sempre garantito l’erogazione inappuntabile del servizio.
Ma ai dipendenti, dopo aver contattato direttamente l’ufficio economato non resta che assistere all’ennesimo rimpallo di responsabilità, senza alcun chiarimento né risposta ben precisa da parte dei dirigenti e direttori Asl Bat coinvolti.
I lavoratori, allo stremo delle forze economiche, pretendono dei chiarimenti tempestivi in merito e, ancora una volta, a gran voce denunciano la precarietà della propria condizione di lavoratori e l’annoso problema dell’avvicendamento frequente dei destinatari dell’appalto, che determina incresciosamente la perdita dei diritti acquisiti in precedenza e l’incertezza non più tollerabile della propria situazione”, conclude Lionetti.