La Puglia è stata una delle regioni del Mezzogiorno che ha dato di più al movimento calcistico italiano. Non solo in termini di uomini ma anche e soprattutto per alcune realtà societarie che hanno contribuito a scrivere pagine di storia dello sport più amato in Italia e al mondo. Tre sono stati i club più importanti, quelli che per anni hanno calcato i campi della Serie A. Stiamo parlando, ovviamente, di Bari, Lecce e Foggia, le tre grandi realtà del calcio pugliese (senza dimenticare neanche Taranto, Brindisi e la storica Fidelis Andria), fucine di talenti impareggiabili e luoghi dove sono nate alcune delle più grandi leggende del calcio nazionale.
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La società del capoluogo di regione, il Bari, per 33 anni ha giocato nella massima divisione: l’ultimo campionato di Serie A disputato risale all’annata 2010/11 quando i galletti finirono il torneo all’ultimo posto. Da lì in poi, come ben noto, sarebbe cominciato per i galletti un periodo nerissimo, fatto di grane giudiziarie, cambi di proprietà e retrocessioni, fino all’arrivo nell’estate del 2018 della Filmauro e dei De Laurentiis (già proprietari del Napoli in Serie A) che hanno rilevato le sorti del glorioso sodalizio barese in Serie D con l’obiettivo di riportarlo nel massimo campionato nel più breve tempo possibile.
Eppure, prima dell’inizio del periodo buio del Bari, il club adriatico aveva vinto il campionato di Serie B nella stagione 2008/09 con il leccese Antonio Conte in panchina e si era presentato in A (con Gian Piero Ventura come allenatore) con tanti buoni propositi, strappando applausi dagli addetti ai lavori per il bel calcio espresso. Oggi il Bari si trova in Serie C dove comanda la classifica del girone C anche con un discreto vantaggio rispetto alle avversarie. Il ritorno dei Galletti in Serie B sarà solo questione di tempo.
Tornando ai giorni nostri, a tenere in alto il nome della tradizione calcistica della Puglia è il Lecce. I giallorossi salentini viaggiano nelle posizioni di vertice della Serie Cadetta e, secondo le quote della Serie B dei maggiori come Betway, sono tra le più serie candidate al salto di categoria al termine di questa stagione. I salentini hanno giocato 16 anni in A, l’ultimo dei quali proprio due anni fa. L’anno scorso, i giallorossi hanno perso la semifinale promozione in Serie B e quest’anno sono partiti, come detto, con i galloni di squadra favorita per la promozione. Valeri Bojinov, Mirko Vučinić e in tempi più recenti Luis Muriel sono solo alcuni dei nomi che sono passati dalle parti dello Stadio Via del Mare di Lecce.
Chiudiamo con il Foggia, 11 anni trascorsi in Serie A, la maggior parte dei quali a metà degli anni novanta quando sulla panchina sedeva un certo Zdeněk Zeman, autentico mito del calcio in Italia (dove ha allenato, in pratica, ovunque), che riuscì addirittura a sfiorare la Coppa Uefa con i satanelli del Tavoliere.
Quel Foggia (il “Foggia dei Miracoli” o “Zemanlandia”) diventò un emblema del calcio italiano a livello internazionale, proprio grazie ai dettami di Zeman e ad una squadra che al suo interna vedeva nomi del calibro di Giuseppe Signori, Ciccio Signori e Roberto Rambaudi.