L’ennesima imprecisione difensiva fa pendere verso il Campobasso una sfida da dentro o fuori per la Fidelis Andria che al “Degli Ulivi” proprio non trova il feeling con i punti.
Quinta sconfitta consecutiva tra le mura amiche, nella 24^ giornata del campionato di serie C girone C, per gli uomini di Ginestra che non trovano il successo casalingo dalla sfida del lontano novembre contro la Turris. Il problema è che si aggiunge ancora l’asfittico attacco biancazzurro a complicare i piani salvezza andriesi. Il Campobasso di Cudini espugna Andria per la prima volta nella storia e mette la freccia verso la salvezza diretta.
Ad un primo tempo molto equilibrato e con l’ennesimo legno colpito dai biancazzurri, fa da contraltare una ripresa decisamente più sottotono in cui il Campobasso sfiora su calcio piazzato un paio di volte il vantaggio prima del gol di Tenkorang. Ma andiamo con ordine. Ginestra, tornato in panchina dopo il turno di squalifica, si affida al classico 3-5-2 e fa esordire subito Ciotti sulla destra anche a causa della squalifica di capitan Casoli. Monterisi all’esordio in difesa con Legittimo in panchina. Attacco affidato a Di Piazza e Bubas.
Di contro il 4-3-3 di Cudini con Merkaj, Emmausso e Liguori a dettar le danze davanti senza un vero e proprio punto di riferimento. Una mossa che nei primi minuti mette in difficoltà la Fidelis ed è proprio il numero 10 ospite ad avere la palla giusta dopo 13 minuti, il suo tiro è però salvato dalle manone di Saracco.
La Fidelis però prende campo e fiducia ed alla mezz’ora prova a spaventare il Campobasso con una punizione ben tagliata in aria che Dalmazzi tocca quel tanto che basta per metterla in corner. La pressione di casa ha al 37’ uno dei momenti più importanti del match: Di Piazza servito bene in profondità dal lancio di Alcibiade, si libera in area e calcia di sinistro a Zamarion battuto ma la sfera si stampa contro il palo interno.
E’ la parola fine sul primo tempo ma nella ripresa la Fidelis appare sin da subito abbastanza imballata ed inizia il duello a distanza tra Emmausso e Saracco. In dieci minuti sono due le punizione da posizione identica che il numero 10 calcia e su cui si fa trovare pronto il bravissimo estremo difensore di casa che nel primo caso sfiora anche quel tanto che basta la palla per mandarla sulla traversa. Sempre Emmausso di testa mette incredibilmente sul fondo un assist intelligente di Persia.
Ginestra prova a dare una scossa ai suoi inserendo il trequartista Tulli e dopo cambia anche l’intero attacco inserendo Messina ed Ortisi. Ed è Messina alla mezz’ora ad avere l’occasione giusta per il gol del vantaggio: l’instancabile Risolo pone da sinistra un pallone perfetto per il piattone al volo del 21enne attaccante andriese che da pochi passi la alza troppo. Gol sbagliato, gol subito.
Sul ribaltamento di fronte è il neo entrato Sbardella a scodellare al centro un pallone apparentemente innocuo che, invece, Tenkorang trasforma in oro anticipando Monterisi e beffando l’intervento disperato di Saracco. Il gol spegne completamente la luce alla Fidelis che prova un assalto finale assolutamente inefficace per cercare il pari. E’ anzi Di Francesco a calciare dal limite, sempre attento Saracco.
Finisce tra i fischi del “Degli Ulivi” un match che avrebbe potuto riportare la Fidelis a guardare più da vicino la salvezza diretta e che invece lascia in terzultima piazza i biancazzurri che ora mercoledì saranno attesa da un nuovo turno casalingo questa volta contro il Catania.