Atti persecutori. Questo il reato di cui si è macchiato l’imprenditore agricolo andriese Emanuele Catino e per il quale è stato condannato ad 1 anno ed 1 mese di reclusione dal giudice dr.ssa Paola Buccelli della sezione penale del Tribunale di Trani.
La sentenza, emessa ieri, è il punto di arrivo di una vicenda che ha avuto inizio nel novembre 2019 ed è proseguita sino a giugno del 2020, secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato di Polizia di Andria a cui l’avvocato Laura Di Pilato si era rivolta con una denuncia.
Catino avrebbe posto in essere atti persecutori non solo nei confronti di Laura Di Pilato ma anche dei suoi figli. L’uomo, finito in manette nel settembre 2020 per stalking, è stato invece assolto dall’accusa di lesioni personali.
L’imprenditore agricolo è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali e di custodia in carcere oltre al risarcimento danni con una previsionale di 4mila euro sui 50mila richiesti.