Grande eco mediatico ha avuto la decisione presa dall’amministrazione comunale con la quale vieta la diffusione di musica nel giorno della Vigilia di Natale per le strade di Andria.
Molti si sono schierati a favore di Palazzo di Città, come i gruppi consigliari di ABC ed ANDRIALAB 3, affermando che “la città di Andria non è più un’isola “infelice” nella quale l’illegalità e il mancato rispetto delle regole possono continuare a farla da padrone. Questo vale per tutto ciò che riguarda la nostra attività amministrativa, compresa la gestione degli eventi. A maggior ragione in un periodo delicato per il nostro Paese, considerata l’epidemia ancora in corso.
Per questo motivo, dunque, dobbiamo necessariamente attenerci alle disposizioni dei regolamenti vigenti e degli organismi competenti”.
“Le disposizioni che verranno adottate nei prossimi giorni, quindi, non sono invenzioni di questa Amministrazione: il nostro intento, al contrario, è esclusivamente quello di evidenziare quali regole debbano essere rispettate per evitare fraintendimenti e conseguenti sanzioni da parte degli organismi preposti al controllo.
Le attività natalizie in programma hanno già avuto inizio con l’accensione dell’albero di Natale luminoso in viale Crispi ed il mercato straordinario domenicale (annullato in altre città causa mal tempo, ma non ad Andria).
Il nostro unico obiettivo è che quest’anno gli andriesi vivano serenamente, in sicurezza e con gioia le festività natalizie, per le strade della loro Città” – concludono così la nota congiunta.
Di parere opposto le forze di centrodestra cittadino che hanno lanciato una petizione dal titolo “Salviamo il Natale”, per tentare di sovvertire la decisione del Comune sulla diffusione musicale.
In redazione abbiamo ospitato Tano Scamarcio, esponente di “Generazione Catuma”, che ha spiegato le ragioni del disaccordo e le soluzioni al problema.