«Dopo quasi un anno che ci ha visti impegnati a difendere, con ogni mezzo democratico possibile, gli interessi degli abitanti della periferia di Barletta, con i quali abbiamo dato vita ad una manifestazione di civismo tanto raro quanto prezioso, chiedendo sicurezza, salubrità dei luoghi, rigenerazione di parti degradate, siamo ancora una volta a sottolineare un profondo scollamento tra gli interessi dei cittadini e l’amministrazione o meglio chi ha amministrato e chi si propone di farlo o rifarlo in gran parte dei casi».
Intervengono così i referenti del Comitato di quartiere zona 167 di Barletta, Giuseppe Dibari, Raffaele Patella e Rosaria Mirabello.
«Emblematico – proseguono – il caso del Centro di Raccolta rifiuti che ha visto i cittadini reagire in maniera esemplare, come forse tantissimi non si aspettavano, all’indifferenza della politica, raccogliendo oltre 6.500 firme (VERE) ed in piena pandemia (eravamo in zona rossa), per impedire che uno fosse allocato in una zona non idonea a ridosso delle civili abitazioni.
Alle molteplici richieste di azioni concrete, anche in termini di sicurezza, da parte dei cittadini, abbiamo registrato prevalentemente il silenzio delle istituzioni e della politica che non ha saputo dare risposte concrete per rendere decorosa la quotidianità della zona periferica della città.
Abbiamo altresì, nell’attesa di risposte e soprattutto di soluzioni, assistito a performance squalificanti dei consigli comunali, durante i quali i protagonisti, anziché rappresentare gli interessi dei cittadini, hanno pensato esclusivamente ai propri. Nell’attesa di ricevere indicazioni sulla nuova collocazione del Centro di Raccolta rifiuti, come promesso del Sindaco Cannito, l’amministrazione, come era facilmente prevedibile stanti i continui dissapori tra i vari personaggi, è caduta lasciando ancora una volta la città ad una gestione ordinaria di un commissario straordinario, al quale il Comitato di zona 167 ha chiesto un incontro, ma ad oggi alcuna risposta è pervenuta in merito.
Un aspetto curioso però emerge nelle ultime settimane. I cittadini, costantemente ignorati nelle loro istanze, diventano come d’incanto cosi preziosi da essere sollecitati da gruppi, gruppetti e gruppettuscoli, di ogni angolazione politica, che tentano di organizzarsi per dare “l’assalto” alla futura amministrazione. Tuttavia i cittadini non sono sorpresi da questa improvvisa presa in considerazione.
È sempre la solita storia che come in un moto perpetuo si ripete ad ogni avvicendamento di amministrazione. In gran parte sono gli stessi protagonisti delle passate consiliature a riproporsi, come se non fossero, anche loro, corresponsabili dello scempio a cui hanno sottoposto la città, e, in tal guisa, alla ricerca di una nuova “verginità”, tentando di strumentalizzare i cittadini ignorando la loro emancipazione da certe liturgie ottocentesche e di cui, forse, non hanno ancora assunto la consapevolezza.
Le “passerelle” e le manifestazioni camuffate e lastricate di buone intenzioni, che in questi giorni di stanno susseguendo, e che quasi certamente si succederanno, probabilmente non convincono più come un tempo, e, quindi, vorremmo invitare i promotori ed i protagonisti ad impiegare il tempo alla risoluzione dei tantissimi problemi che affliggono le città anziché impiegarlo alla solita e squalificante operazione aritmetica elettorale».