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domenica, 24 Novembre 2024
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“Il consulente informa”, il Governo approva schema di manovra da 30 miliardi: ecco tutti i dettagli

La puntata odierna de “Il consulente informa” è volta ad evidenziare gli ultimi aggiornamenti fiscali

La puntata odierna de “Il consulente informa” è volta ad evidenziare gli ultimi aggiornamenti fiscali.

AGGIORNAMENTI FISCALI
In giornata 28/10/2021 il Consiglio dei Ministri ha approvato la finanziaria, approvando lo schema di manovra. Ovviamente questa è una delega che passa dal Senato e dal Parlamento nel suo complesso e quindi noi potremmo anche attenderci di cambiamenti rispetto ad uno schema che viene delineato dal Governo nell’ambito delle risorse di carattere generale.

MANOVRA DA 30 MILIARDI
Di cui 8 miliardi destinati ad una riduzione delle imposte IRPER o una riduzione ai fini IRAP. Quindi quando un Governo approva uno schema poi nel dettaglio se l’agevolazione sarà a favore delle persone fisiche o al modo delle imprese si vedrà durante l’approvazione del testo finale.

Questi 30 miliardi che vedono un’allocazione differente tra: investimenti, riduzione delle imposte, riduzione del cuneo fiscale, welfare sociale, rifinanziamento del reddito di cittadinanza, l’incremento di 4 miliardi del fondo legato alla sanità (di cui due miliardi per i vaccini e due miliardi per gli investimenti e alle misure di carattere generale che sono integrate con il PNRR), 2 miliardi per il pubblico impiego ( perché l’obiettivo di Draghi non è solo quello legato ad una riqualificazione e un aumento dei costi della Pubblica Amministrazione, l’obiettivo è quello di riformare la Pubblica Amministrazione con l’inserimento di figure professionali differenti con un Fondo destinato alla competenza).

Una parte di questi 30 miliardi è destinata alla quota 100 che si trasforma in 102 proprio perché l’obiettivo di Draghi è di portare la pensione in funzione della contribuzione che si è data allo Stato. L’esperimento di quota 100 è stato fatto perché si voleva avere un cambio generazionale, perché in realtà in Italia si ha un problema generazionale per l’inserimento dei giovani del mercato del lavoro mentre tra qualche anno si avrà un problema di natalità e quindi il cambio generazionale non vede una popolazione attiva perché avendo la media di 1,3 figli per famiglia e con il Covid si è avuto un’evoluzione della natalità. Quindi la sfida complessiva sarà quella di far riprendere fiducia a quella che è una fascia della popolazione giovanile nell’ambito di una politica di stato sociale che deve essere diversa.

Draghi poi specifica che è giusto il principio dietro al Reddito di Cittadinanza, ma l’attuazione di quest’ultimo non deve intaccare il mercato del lavoro. In tal senso le verifiche verranno effettuate in maniera preliminare rispetto all’accesso al reddito e ha stanziato una quota minore e cambiano anche le modalità, nel senso che dal secondo diniego si perde il reddito di cittadinanza, vengono ridotte le fasce, la distanza rispetto al luogo di lavoro (80 chilometri fino a 250).

Oggi l’accesso alla domanda significa garantire la propria disponibilità al lavoro quindi per le aziende che sono collegate con l’ARPAL dal primo accesso che si fa al centro dell’impiego matureranno i tempi e i termini per avere un’offerta di lavoro, cercando di rendere il sistema più dinamico e si vuole costringere le istituzioni comunali a rendere operativo l’utilizzo di PUC “il lavori socialmente utili” utilizzando 1/3 degli appartenenti al reddito di cittadinanza.
Nei prossimi anni anche in merito ai Sindaci il PNRR ha previsto fondi “230 miliardi di €” per il cambiamento delle città. Spesso il problema che si ha con i fondi pubblici è il fatto che lo Stato debba dare l’approvazione alla progettualità prima che l’azienda effettui gli investimenti. Nell’ultima bozza di finanziaria si inverte questo “modus operandi” e si da per la prima volta col PNRR di fare dei progetti che abbiano una approvazione successiva.

DINAMICA DEI CONSUMI E DEL CARO PREZZO
Si tratta di una dinamica di carattere internazionale, ad esempio “il prezzo del gas” dell’ultima settimana è diminuito perché la Russia a livello Macroeconomico ha garantito una determinata produzione. I settori legati ai beni di prima necessita sono comunque settori legati ad assetti macroeconomici. La produzione del petrolio è funzione di quello che è un CARTELLO, i grandi produttori ne fissano il prezzo quindi la dinamica e la variabile è sempre legata agli accodi. È chiaro che lo Stato ha il dovere di intervenire infatti nella Finanziaria sono indicati circa 2,5 miliardi di € per le imprese e per i cittadini, ma l’aumento è funzione di una situazione macro mondiale e quindi attribuirne l’aumento ad una politica fiscale o meno significa non valutare che il prezzo di quei beni è funzione di una domanda e di una offerta che diviene predeterminata.

La sfida sarà un’altra, vedere a compimento del quinquennio legato al PNRR, è con gli effetti dello sviluppo sulle rinnovabili e con gli effetti legati agli investimenti di produzioni da fonti rinnovabili alternative avremo una domanda differente, e probabilmente l’autonomia energetica di uno Stato sarà tale da non dover sottostare ad un oligopolio. Lo strumento alternativo mi permette quindi di avere una domanda inferiore e a fronte di ciò si determina a livello macroeconomico un prezzo differente.

PNRR E BENFICI PER I CITTADINI
Il 110% rappresenta un beneficio per i cittadini. Nel 2022 vengono riveste le aliquote e probabilmente il Bonus facciata passerà dal 90 al 60%. In questo periodo molti codomini e proprietà hanno visto un intervento dello Stato a costo “0”.

Un’altra leva sulla quale si vuole dare un’impronta con la nuova finanziaria è il “Turismo”, vengono accantonate delle somme per dare la possibilità al settore d’avere un Credito d’Imposta dell’80% rispetto agli investimenti fatti e quelli in corso. Quindi agriturismi, stabilimenti balneari etc. potranno vedere realizzata una struttura tendenzialmente a costo “0” col 20% di capitale, e sul 20% di capitale tra indebitamento bancario e altre leve, significherà poter costruire un modello di Business dove lo Stato interviene con la totalità dei suoi danari.

L’Italia sotto il profilo degli investimenti nel terzo trimestre fa +3.8 %, le stime davano un aumento del 2.1% quindi il mantra è la “crescita”, al contempo la Germania cresce dell’1.8% al di sotto delle aspettative degli analisti. Quindi significa che l’Italia la partita sulla crescita la sta conducendo con fermezza.

Il consiglio sotto il profilo degli investimenti è di puntare agli anni 2021-22 perché con un’emissione di debito di 110 miliardi nell’anno corrente stimato e si vorrà uscire dal ricatto del debito nel prossimo biennio avendo come idea la riduzione del rapporto Deficit/PIL perché una crescita complessiva del paese permette di ristabilire un equilibrio quindi si spingerà molto sugli investimenti. Il Credito d’imposta legato al 4.0 vede la propria aliquota da 2024-25 dimezzarsi. Il consiglio agli imprenditori che hanno idee e vogliono mettersi in discussione e vedono una ripresa della domanda, è quello di focalizzarsi una parte degli investimenti in questo biennio.

Il prossimo appuntamento de “Il Consulente informa” sarà il 12 novembre.

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