L’aumento della tazzina al bar a un euro comincia a far discutere in città.
A prendere posizione sulla proposta di alcuni operatori del settore è il Presidente Unibat Savino Montaruli il quale dichiara: “Apprendo notizia dell’iniziativa di alcuni gestori per l’aumento della tazzina di caffè al bar ad un euro. Voglio ricordare che la nostra Federazione Pubblici Esercenti lanciò il rinnovato listino prezzi a gennaio del 2019, in un clima completamente differente da quello poi scaturito dalla pandemia.
Quell’aumento – prosegue Montaruli – era l’adeguamento dopo ben 11 anni di un costo bloccato. Eppure ancora oggi quell’adeguamento a 90 centesimi di euro non è stato ancora recepito, anche perché chi oggi vorrebbe portare il costo della tazzina ad un euro non ha dato seguito agli impegni assunti pur avendo esposto il nostro listino prezzi al pubblico.
Ma qui dovrei soffermarmi su alcune dinamiche disastrose che ancora oggi, per mentalità e per improvvisazione, rischiano di incrementare in modo infantile fratture e divisioni. Sta di fatto che annunciare l’aumento della tazzina ad un euro, ben sapendo quale sia il clima nella categoria e la situazione reale in città risulta essere più una trovata propagandistica che una reale possibilità.
Se poi l’intento è solo quello di sostituire i Listino Prezzi affissi nei pubblici esercizi allora la cosa cambia. Per quanto riguarda dunque la nostra posizione, pur rispettando quella di tutti gli altri, riteniamo che si debba attendere il nuovo anno per affrontare seriamente la gravissima condizione in cui si troveranno a breve tutte le imprese, di fronte ad aumenti dei costi, soprattutto dell’energia elettrica, inimmaginabili.
Noi ce ne stiamo occupando nelle sedi opportune, assumendo anche iniziative di protesta pubblica. C’è chi, al contrario, pare neppure se ne interessi, nonostante il ruolo istituzionale e l’utilizzo di prebende pubbliche per foraggiare le proprie attività sindacali inesistenti. Costoro qualche parolina dovrebbe pur spenderla invece di pensare al tipografo.
Se poi si vuole che, dopo quanto accaduto per le Fiere e la Festa Patronale in città, gli andriesi debbano andare a fare colazione a Bisceglie, a Trani o a Barletta allora la strategia sarebbe chiara e mi meraviglio che qualche adepto non se ne sia ancora accorto.
In ogni caso la questione aumento dei costi delle materie prime e dei servizi andrebbe affrontata perlomeno a livello provinciale altrimenti sarà solo sterile concorrenza ed un danno per tutti” – ha concluso Montaruli.