La denuncia del Moige all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria
Lino Banfi e i personaggi da lui portati in scena rappresentano da tempo alcuni dei riferimenti più conosciuti della televisione e dello spettacolo italiano. Fra il mitico mister Oronzo Canà del film “L’allenatore nel pallone” e l’iconico Nonno Libero della serie “Un medico in famiglia”, l’attore canosino è entrato nelle case di tutti gli italiani. L’ 85enne nativo di Andria però, per quanto amato in lungo e in largo, è finito nel mirino del Moige, il Movimento Italiano Genitori.
Stando a quanto riportato nel comunicato ufficiale, oggetto del contendere sarebbe il “porca put*ena” che l’attore, interpretando il celebre “Oronzo Canà” nello spot di TimVision dedicato all’offerta “Calcio e Sport” , pronuncerebbe di fronte alla mancata visione del primo incontro di Serie A Inter-Genoa. A richiamare l’attenzione del Moige sarebbe stata proprio questa espressione, rendendo lo spot sgradevole a famiglie e minori. Giudicata come soluzione antiquata, risulterebbe impossibile declassificare l’affermazione in qualcosa di ironico. Da qui la denuncia che l’associazione ha deciso di presentare all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e al Comitato Tv Minori.
“Una nuova iniziativa contro la volgarità in tv – commenta Elisabetta Scala, vicepresidente e responsabile Osservatorio Media Moige – che dimostra in modo chiaro come uno degli scopi del Moige sia battersi contro la violenza e la volgarità, soprattutto quando può recare danno ai minori, senza alcun pregiudizio. Le aziende come Tim devono trovare altre strade per coinvolgere il pubblico, evitando di scadere nella trivialità più assoluta, considerando anche che gli spot sono mandati in onda in fascia protetta e che una buona parte del pubblico è composta da famiglie e minori”.
