E’ entrato in vigore anche in Italia, da venerdì 6 agosto, il Green Pass. Ottenibile con tampone, prima e\o seconda vaccinazione, servirà per accedere anche a “qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, istituti e luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere, fiere, sagre, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali e ricreativi, sale da gioco e casinò, concorsi pubblici”.
L’opinione pubblica è divisa. E, da più parti, piovono critiche e si manifestano perplessità. Ad esprimere tutto il proprio scetticismo nei confronti dell’ultimo provvedimento del Governo Draghi, ci ha pensato la comunità pugliese di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia. Alcune delegazioni di militanti, giovedì 5 agosto, hanno manifestato ad Andria, in Piazza Catuma. A fare gli onori di casa, i ragazzi di Gioventù Nazionale e Azione Studentesca della Città di Federico.
Le principali motivazioni, espresse convintamente dal presidente regionale Andrea Piepoli: «La democrazia si realizza quando si utilizza la persuasione per guidare una nazione, non la coercizione, la divisione, la discriminazione e il ricatto sociale.
Quello del Governo, come di fatto ammesso dallo stesso, è un tentativo di inserire l’obbligo vaccinale scaricando le responsabilità sui cittadini. Altrimenti vi sarebbero stati tamponi gratuiti per tutti. Ma se così si pensa di indurre i no vax a vaccinarsi, ci si sbaglia. E si discrimina, di fatto, anche quella fetta di cittadini che ha scelto di vaccinarsi ma è in attesa della propria prima dose. Perché non permettere loro di accedere a questi servizi?
I nostri competitor diretti nel settore turistico (13% del PIL), tra l’altro, hanno deciso di non adottare tale espediente. L’attuale logica del Green Pass, dunque, limita i cittadini nell’uso dei servizi individuali, disincentiva il turismo nel pieno dell’estate e continua a colpire le attività produttive, con i commercianti che dovranno trasformarsi in pubblici ufficiali e non potranno, in alcuni casi, riempire i propri tavoli nelle sale interne. Dopo quasi 2 anni di emergenza, i nostri governanti continuano a trovare come unica soluzione l’imposizione di vincoli. Una presenza, quella dello Stato, sempre più asfissiante. Per essere liberi, non serve il permesso.
In tutto ciò, il Governo continua a non intervenire in maniera mirata su settori strategici come il potenziamento dei trasporti, al fine di alleviare gli effetti di una nuova ondata autunnale».