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domenica, 24 Novembre 2024
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Ripartenza della cultura del turismo in Puglia, intervento del consigliere Caracciolo

Il capogruppo regionale PD: "Garantire il giusto rapporto prezzo/qualità dei servizi offerti, per invogliare i turisti a tornare da noi, promuovendo anche la destagionalizzazione e la green economy"

Il consigliere regionale Filippo Caracciolo e Aldo Patruno (Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio) a confronto sulla “Ripartenza della cultura del turismo in Puglia”.

“La Puglia è stata riconfermata come una regione attrattiva per i turisti, dobbiamo però stare attenti a garantire il giusto rapporto prezzo/qualità dei servizi offerti, per invogliare i turisti a tornare da noi, promuovendo anche la destagionalizzazione e la green economy.

La Regione è pronta a investire mettendo mano al proprio Bilancio per favorire una nuova cultura d’impresa, utilizzando strategicamente i fondi dell’asse di programmazione 2021-2027 a sostegno di un settore fortemente trainante per l’economia regionale.
Per il PNNR la gestione non è purtroppo di competenza delle Regioni”, dichiara Caracciolo.

“Il nostro territorio è molto attrattivo e ha grandi potenzialità, infatti l’economia del turismo in Puglia gioca un ruolo importante: il settore pesa per il 4,3% del Valore aggiunto regionale. In termini di flussi turistici con oltre 4,2 milioni di arrivi la Puglia è la terza nel Mezzogiorno.

Se si considera il Pil diretto, il peso sale al 10,6%. Ancora più importante il peso in termini di occupazione: con oltre 82 mila addetti il settore impiega il 10,9% dell’occupazione totale della regione. Le imprese attive nel settore alloggio e ristorazione sono 23.390 (il 7,2% del totale delle imprese pugliesi). Negli ultimi 5 anni sono nate circa 250 nuove imprese culturali, con la conseguente creazione di oltre 4.000 nuovi posti di lavoro.

Questa è la prova dell’importante lavoro che è stato fatto finora – dichiara il consigliere Filippo Caracciolo, capogruppo PD – Dobbiamo però creare le fondamenta per una moderna cultura d’impresa. Le istituzioni pubbliche possono e devono intervenire per favorire lo sforzo delle imprese, investendo anche su operazioni di marketing territoriale. Tutti questi sforzi rischiano di essere vanificati se non saremo in grado di integrarli in una visione comune che offra le migliori garanzie di sicurezza ai potenziali turisti e riesca a valorizzare i fattori di attrazione più coerenti con le attuali aspettative.

Serve un salto di qualità, dobbiamo scoprire anche quello che non abbiamo ancora valorizzato nel nostro territorio, attraverso la destagionalizzazione. Parlare di turismo è bello, ma è impegnativo. Ad esempio gli operatori turistici devono mettersi nelle condizioni di “coccolare il turista”, garantendo prezzi coerenti con la qualità dei servizi offerti.

La storia della Puglia è fatta di emozioni, questo gioca a nostro favore, indubbiamente. Ma non basta, per ottenere risultati nel tempo dobbiamo fare cultura del turismo. La nuova ottica è il “SISTEMA TERRITORIALE”, spazio alla green economy, alla formazione e sviluppo di competenze professionali degli operatori turistici, al potenziamento delle infrastrutture e della viabilità, alla sicurezza sanitaria, al welfare culturale, alla cultura del riciclo. Soltanto così daremo un nuovo volto competitivo e attrattivo alla Puglia”. 

“Con la nuova programmazione 2021-2027 – prosegue Caracciolo – dobbiamo stare attenti a utilizzare le risorse economiche stanziate in maniera intelligente, focalizzandoci sulla costruzione di una DESTINAZIONE TURISTICA. È proprio di questi giorni l’uscita di misure ulteriori di sostegno alle imprese della cultura e del turismo, 32 milioni di euro, non solo per ristorare i costi fissi a lungo sostenuti durante la pandemia, ma per utilizzare queste risorse anche ai fini della ripartenza.

Il PNRR ha messo a disposizione circa 1 miliardo di euro per la valorizzazione di borghi, il 40% dell’importo è destinato al Sud. Oltre al divario con il Nord, occorre anche sottolineare che sono fondi che verranno gestiti in maniera centralizzata da Roma”.

Se c’è un effetto positivo della pandemia è tutto nel senso di comunità. Un capitale sociale non misurabile ma concreto. DIVENTIAMO CUSTODI DEL BELLO.

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