Sono stati pubblicati due giorni fa, 3 luglio 2021, (lo si apprende dalle pagine social del circolo cittadino di Legambiente Barletta ) i risultati del biomonitoraggio sulle unghie dei bambini.
“Inutile dire che era prevedibile – commentano da Legambiente – intuire che i risultati avrebbero confermato la pericolosità di un inceneritore praticamente in città.
Adesso bisogna dare seguito a questo lavoro con azioni concrete, la salute dei cittadini deve essere tutelata a costo di diventare impopolari.
Su questo punto ci auguriamo che avere un sindaco medico possa, o forse DEVE, essere un valore aggiunto per la citta e per la nostra salute.
Non provate ad aprire dialoghi su dubbi interpretativi, non lo accettiamo.
Dal post del dott. Di Ciaula si evince quanto segue:
“Questo lo studio che ho pubblicato su “Exposure and Health”.
È stato condotto su 366 bambini di Barletta, città sede di un cementificio alimentato con combustibili fossili e rifiuti.
In sintesi, i risultati principali dimostrano che:- nelle aree di maggior ricaduta degli inquinanti prodotti dal cementificio, che ospitano case e scuole, c’è una maggiore concentrazione atmosferica di PM10 rispetto alle aree controllo, con livelli di esposizione superiori ai limiti annui indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità;- i bambini maggiormente esposti alle emissioni dell’impianto hanno un maggiore bio-accumulo di Nickel, Cadmio, Mercurio e Arsenico rispetto a chi è invece prevalentemente esposto al solo inquinamento da traffico veicolare; – un pattern differente di bio-accumulo è rilevabile nei bambini prevalentemente esposti a traffico veicolare (bio-accumulo di Bario).
Conclusioni principali: – chi frequenta scuole e vive nelle aree di maggior ricaduta degli inquinanti emessi dai cementifici è esposto a maggiori concentrazioni di inquinanti atmosferici e accumula cronicamente metalli potenzialmente tossici, specie per organismi in fase di sviluppo.
– Impianti industriali inquinanti non dovrebbero essere localizzati in aree densamente urbanizzate, in prossimità di scuole e abitazioni nelle quali vivono soggetti particolarmente vulnerabili.– sia l’inquinamento da impianti industriali che quello da traffico veicolare richiedono grande attenzione in termini di misure di prevenzione primaria, soprattutto per tutelare i soggetti più fragili.
Ho inviato copia del lavoro agli amministratori comunali di Barletta e alla dirigenza della ASL BAT, che ringrazio ancora per il concreto supporto. Per chi volesse leggerlo, il lavoro è disponibile al seguente link:https://rdcu.be/cnehA “