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domenica, 8 Settembre 2024
HomeCanosa di PugliaCanosa e il Tratturo Regio: uno scrigno di storia in balia dell'abbandono

Canosa e il Tratturo Regio: uno scrigno di storia in balia dell’abbandono

La nota di Italia Nostra Onlus sezione di Canosa Di Puglia

“Un incendio di origine dolosa domenica scorsa ha causato gravi danni in quel tratto del Tratturo Regio che va dal Ponte Romano fino al Mausoleo Bagnoli. I lecci che fiancheggiano il percorso pedonale e la pista ciclabile sono stati seriamente danneggiati dalle fiamme che hanno intaccato le basi dei tronchi di alcuni alberi e i palchi ramosi più bassi; la maggior parte delle giovani piante ricresciute negli anni scorsi sono state completamente divorate dal fuoco così anche la totalità delle piantine di querce piantate nel novembre di due anni fa sull’altro lato del tratturo, la cui crescita era già stata gravemente compromessa per la mancanza di manutenzione.

Si è per fortuna salvato dalle fiamme l’immobile che è circondato da un lato da un fitto canneto che lambisce la stessa struttura muraria.
Negli ultimi anni i volontari di Italia Nostra hanno cercato di sopperire al degrado esistente dovuto alla scarsa manutenzione, con interventi indirizzati a preservare gli alberi adulti e le giovani piante superstiti, eliminando le erbacce e i polloni presenti alla base delle piante, potando ed eliminando i palchi ramosi più bassi.

Quest’anno a causa delle abbondanti piogge primaverili le erbacce erano particolarmente alte con la conseguente aumentata probabilità di incendi estivi. Abbiamo segnalato la situazione ai competenti uffici comunali che hanno provveduto all’aratura del tratturo e al taglio delle erbacce nel tratto occupato dalle piante, ma evidentemente non è stato sufficiente ad assicurare la messa in sicurezza del viale alberato. L’erba secca lasciata tra gli alberi e gli arbusti è stato un facile innesco per le fiamme.


Anche negli anni scorsi ci sono stati in quel sito incendi dolosi che hanno prodotto danni, ma quest’anno abbiamo l’impressione che sia stata messa una strategia ben precisa che ha preso di mira il patrimonio arboreo. Queste ricorrenti azioni dolose sono favorite dalla scarsa manutenzione del luogo. Si ha però l’impressione che i ripetuti danneggiamenti di quell’area mirino al suo degrado definitivo e all’abbandono, al punto dal renderla completamente inutilizzabile da parte dei cittadini che abitualmente la frequentano. Quali sono le finalità che perseguono queste manine nascoste che periodicamente mettono in atto questi roghi? Dove vogliono arrivare?


Quel luogo è un autentico scrigno di storia e di archeologia, l’Ofanto, il Ponte Romano, l’intrecciarsi ed il sovrapporsi di antichissime strade, la via Traiana, la via Francigena, il Regio Tratturo, il Mausoleo Bagnoli, tutti fattori che dovrebbero concorrere a fare di quel luogo uno straordinario biglietto da visita,un fiore all’occhiello per la nostra città. Invece è finito per diventare un luogo trascurato e abbandonato a se stesso. Quell’immobile concesso ai carabinieri forestali è da anni abbandonato. Era una ottima idea concedere quella struttura ai carabinieri forestali, la loro presenza avrebbe assicurato un presidio a quel luogo. Purtroppo ciò non è avvenuto. Il Comune esca dall’inerzia, proceda alla revoca di quella concessione e studi soluzioni alternative per renderla fruibile dalla comunità.

Quella struttura se utilizzata e frequentata diventerebbe un deterrente a queste ripetute azioni vandaliche.
Siamo consapevoli che le risorse finanziarie e gli organici del personale dei Comuni da molti anni sono ridotti a causa delle politiche di austerità, ma non è ammissibile che la cura, la gestione, la manutenzione degli spazi verdi della città, compresa la manutenzione dell’area tratturale presso Bagnoli, sia affidata a due sole unità lavorative! Sappiamo che il Comune di Canosa ha candidato quell’area a cospicui finanziamenti europei per nuovi progetti, ci chiediamo a che scopo impegnarsi per nuovi progetti se poi non si dispone degli uomini e dei mezzi per gestire l’esistente? E’ troppo e tanto richiedere una attenzione maggiore e più risorse per l’ordinaria gestione di quel sito?”

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