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lunedì, 25 Novembre 2024
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Bar.S.A. – Bando per l’assunzione di 13 operatori, rigettato il ricorso di un candidato

Il giudice è anche entrato nel merito, riconoscendo il potere di Bar.S.A. di individuare discrezionalmente i criteri di selezione della forza lavoro

«Nessuno pensi, mai, che in questa competizione ci possa essere qualcuno avvantaggiato da motivi differenti delle pure capacità personali. Si tratta di accuse infamanti».
Così interveniva l’amministratore unico di Bar.S.A. avv. Michele Cianci, solo due anni fa, appena licenziato il bando per la selezione di 13 posti a tempo pieno e indeterminato. La modalità scelta, a totale norma di legge, fu anche utilizzata come modello da società analoghe che chiesero proprio a Bar.S.A. di condividerne modalità.


Un caso di “buon” concorso evidentemente più unico che raro, che tuttavia ricevette molti attacchi addirittura da alcune sedi istituzionali che ne misero in dubbio il “modus” nonché da alcuni privati che opposero, con querela, alcuni quesiti: secondo queste parti infatti, vi erano delle modalità contra legem da valutare nelle sedi opportune.
Bar.S.A. già in passato ottenne anche in sede legale piena legittimazione all’operato, ma fa notizia una sentenza, di cui da poco sono state estese le motivazioni, a carico di Bar.S.A., in risposta al ricorso di un candidato rigettandone completamente le richieste.
La novità ulteriore è che il giudice è anche entrato nel merito, riconoscendo il potere di Bar.S.A.  di individuare discrezionalmente i criteri di selezione della forza lavoro, vergando questa tesi nelle motivazioni della sentenza di cui un passo appare illuminante: “Criteri ampiamente rispettati. Riconosciuti ulteriori punteggi [..] secondo il principio della meritocrazia, in ossequio ai principi di imparzialità e non discriminazione”.

«Un risultato storico per l’azienda che mi onoro di amministrare – interviene l’amministratore Cianci a margine – e un’ulteriore prova della grandissima attenzione posta in ogni singolo dettaglio di bando e disciplinari, da parte mia e della dirigenza. Il mio fine non era tanto di risultare un paladino di una certa legalità e precisione, ma di dotare questa azienda di una eccellente forza lavoro. I nostri operatori sono i migliori anche per questo, e con forza vorrei che sia chiaro quanto ciò sia un vanto per la città e per l’Amministrazione. Un piccolo merito che non mi appongo ma estendo a tutti i miei ottimi dirigenti» conclude Cianci.

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