Nonostante le temperature siano ancora primaverili, quello di ieri pomeriggio 21 maggio, è stato un consiglio comunale “infuocato”; a microfoni spenti pare che il consigliere (di minoranza) Carmine Doronzo, abbia dato del “lecchino” al consigliere di maggioranza Riccardo Memeo poiché quest’ultimo ha sposato la decisione, presa dal presidente del consiglio comunale Sabino Dicataldo, di non trattare e dunque non affrontare come “domanda di attualità” (esposta dallo stesso Doronzo) la questione relativa alla petizione sui disservizi riscontranti nella Biblioteca Comunale “Sabino Loffredo”.
“Questa non è un’agorà, non si fa caciara in queste sede, si rispettano le regole e i punti all’ordine del giorno previsti, altrimenti il consiglio si protrae ad oltranza” – ha affermato MEMEO –
Nel merito riportiamo una nota esplicativa a firma dei consiglieri comunali di “Coalizione Civica” Carmine DORONZO, Michelangelo FILANNINO e Ruggiero QUARTO i quali fanno anche riferimento “all’apologia” del fascismo così come, secondo gli stessi consiglieri, sarebbe stata manifestata dal consigliere Flavio Basile (ex candidato sindaco leghista alle amministrative 2018, attualmente fa parte del gruppo misto).
“Siamo stanchi. Dopo quanto accaduto nella seduta di Consiglio Comunale di oggi (venerdì 21 maggio) intendiamo denunciare pubblicamente la pericolosa deriva autoritaria in cui tale organo istituzionale rischia di sprofondare definitivamente. Da mesi ormai denunciamo una gestione del Consiglio a dir poco discutibile.
Questo pomeriggio abbiamo assistito increduli a due episodi preoccupanti per la tenuta democratica dell’intera città.
Il primo riguarda la negazione del tutto arbitraria, da parte del Presidente del Consiglio Comunale Sabino Dicataldo, dell’esposizione di una domanda d’attualità sui disservizi della biblioteca comunale da noi presentata a seguito della petizione on line lanciata da alcuni nostri concittadini in data 19 maggio.
Alle nostre ripetute richieste di motivare la censura del nostro diritto di espressione, il Presidente non ha ritenuto di rispondere e, anzi, ha più volte interrotto il nostro capogruppo Carmine Doronzo ed infine ordinato di spegnergli il microfono.
La seconda riguarda l’intervento del Consigliere Comunale Flavio Basile, già candidato sindaco leghista e oggi interno alla maggioranza del sindaco Cannito, nel corso del quale ha impunemente asserito: “io non mi offendo se mi chiamano fascista, lo stupido e il mentecatto si offende perché il fascismo ha fatto tante cose belle”. In questo caso non è intervenuta nessuna interruzione e nessuna censura a frenare le mostruosità affermate da tale consigliere.
Ci chiediamo in che mani siamo finiti se a rappresentare la Barletta insignita della duplice medaglia d’oro al Merito Civile ed al Valore Militare siano politici di questo calibro.
Esprimiamo il nostro grande disagio umano ed istituzionale nel condividere sedi pubbliche con chi compromette il dibattito democratico o, peggio, con chi si dichiara fascista e con chi gli consente di farlo.
Siamo seriamente preoccupati per la nostra città che ha già fin troppi problemi irrisolti e che sperava di aver chiuso i conti con i fascisti, la cui violenza è scolpita nei fori di proiettile ancora oggi visibili sull’ex palazzo delle poste.
Chiediamo a tutte le forze sociali e democratiche di tenere alta la guardia e di far sentire forte la propria voce per evitare altre spiacevoli “sorprese” da parte di un’amministrazione che farebbe meglio a rassegnare le dimissioni”
Restando in tema di “proibizioni” in consiglio comunale, è intervenuta anche la consigliera di opposizione (PD) Rossana MAFFIONE, nonché presidente della Commissione consiliare “Affari finanziari e Bilancio”, la quale ha invece diffuso la seguente nota stampa:
“Durante il consiglio comunale di ieri si è verificato un comportamento increscioso e pericoloso sia per la vita istituzionale del consiglio e sia per la condotta democratica.
Come di consueto, nei termini temporali posti dal regolamento consiliare, sono state presentate n°4 domande di attualità da parte delle opposizioni ma paradossalmente 3 di esse sono state stralciate dalla discussione da parte del Presidente del Consiglio comunicando all’assemblea che gli argomenti trattati non erano di natura “attuale”.
Nello specifico la domanda di attualità a firma di Rosanna Maffione (PD), Rosa Cascella (PD), Angela Carone (M5S) in merito alla grave situazione delle aree gioco dislocate nel territorio cittadino veniva considerata non di attualità perché, fortunatamente, “nessun bambino si è fatto male”.
Quindi al netto delle dichiarazioni del Presidente, lo stesso Presidente, il Sindaco e la Giunta si sono assunti la gravosa responsabilità che i nostri bimbi possono farsi male perché fin quando ciò non succede, il fatto non è importante.
Il diritto al gioco e al godimento delle aree verdi in condizioni decorose purtroppo non è nelle linee programmatiche di questa amministrazione, purtroppo all’amministrazione non interessa discutere, all’amministrazione piace urlare e preferisce non parlare di ciò che non gli piace.
La mia non è permalosità politica, sostiene la consigliera Maffione, ma è una sfiducia dapprima come mamma e solo dopo come donna impegnata in politica, poiché non parliamo di una blanda polemica su di una mattonella rotta, qui ne va di mezzo la sicurezza dei nostri bambini e il decoro della nostra città.
Per non parlare dell’accesso non vigilato dei velocipedi all’interno dei parchi gioco che spesso trasformano queste aree in velodromi autorizzati. Spero che l’abbandono di alcune di queste aree o la mancata manutenzione non si traducano in incidenti che poi, oltre al danno rappresenterebbero la beffa, trasformandosi in debito fuori bilancio.
Infine un invito all’amministrazione: se non siamo capaci di gestire queste aree da soli, allora diamole in affido attraverso dei bandi ad evidenza pubblica, e facciamoci aiutare.
D’altra parte non sono io che devo giudicare l’efficienza di questa amministrazione perché tanto, si commenta e si giudica da sola passeggiando per la nostra città.”
Malgrado tutto ciò, ieri il Consiglio comunale, ha approvato all’unanimità dei presenti, il seguente punto all’ordine del giorno: POR Puglia 2014-2020 Asse VI-azione 6.5-subazione 6.5a-intervento COD MIR a0605.6 interventi di ripristino, recupero e gestione dell’area umida costiera in prossimità della foce del fiume Ofanto nei Comuni di Barletta e Margherita di Savoia; si tratta di un progetto redatto dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani finanziato dalla Regione Puglia.
Idem è stato per il conferimento della cittadinanza onoraria allo studente egiziano Patrick George Zaki, affinché si esorti il presidente della Presidente della Repubblica a sensibilizzare ulteriormente la diplomazia internazionale sul caso “Zaki” .
Approvata, solo dai consiglieri di maggioranza, la delibera che permette l’uso temporaneo, facendo cenno anche ad interventi di rigenerazione/riqualificazione urbana e al “beneficio sociale” – come ha sostenuto il sindaco Cannito – relativamente all’uso di spazi e immobili pubblici e privati (anche dismessi) presenti nel territorio comunale, anche con diversa destinazione urbanistica del PRG vigente, come previsto dal DPR 380 del 2001, tenendo conto dell’emendamento del consigliere (di maggioranza?) Giuseppe LOSAPPIO (“Forza Barletta”) che ha palesato la possibilità di concedere tali spazi (adibendoli ad esempio a parcheggi) anche in prossimità delle litoranee (di Levante e Ponente) per un periodo di soli quattro mesi; la consigliera di maggioranza, Stella MELE (non più di “Forza Barletta”) dopo aver espresso perplessità sulla medesima delibera “in merito ai rilevanti interessi pubblici e generali di tali usi temporanei, debba essere il consiglio comunale non la giunta a decidere quali siano questi interessi” – ha dichiarato la stessa Mele – ha deciso di esimersi dalla votazione.