Importante pronuncia del Tribunale di Bari salva un contribuente annullando una cartella “pazza” da oltre 80 mila euro riguardante presunte sanzioni del Ministero delle Politiche Agricole.
Il motivo? Per i giudici le pretese non erano assolutamente dimostrate oltre che palesemente prescritte (si trattava di sanzioni risalenti addirittura al 1999). I giudici, quindi, con sentenza n. 2843/2020 annullavano le pretese e condannavano gli enti a pagare oltre 5.000 euro di spese legali.
Tutto ha inizio quando Agenzia delle Entrate Riscossione (allora Equitalia spa) emetteva per conto del Ministero delle Politiche Agricole una cartella di pagamento, avente ad oggetto sanzioni amministrative, senza alcuna prova. Ragion per cui il contribuente, assistito dall’Avv. Matteo Sances e dell’Avv. Alessandro Dipierro, richiedeva al Tribunale di Bari l’annullamento dell’atto esattoriale e delle richieste illegittime degli enti.
Sulla questione interviene l’Avv. Dipierro, esprimendo grande soddisfazione: “Mi preme sottolineare come questa sentenza sia passata in giudicato nelle settimane scorse poiché non è stato promosso appello dagli enti.
Ciò rappresenta, dunque, un grande successo per i contribuenti, troppo spesso vittime della mancanza di dialogo da parte dell’Amministrazione Finanziaria, arroccata sulle proprie pretese senza ascoltare le istanze dei contribuenti. Difatti” prosegue “nel caso in esame, insieme al nostro assistito, abbiamo provato più volte a parlare con gli enti per spiegare le nostre posizioni ma tutti i tentativi sono risultati vani”.
Dello stesso avviso il Presidente di P.I.N. (Partite Iva Nazionali), Antonio Sorrento: “Ringrazio gli Avv.ti Sances e Dipierro per il lavoro svolto nel territorio barese e per il risultato raggiunto a vantaggio del contribuente, imprenditore da sempre vicino alla nostra associazione. Questa importante sentenza certifica, ancora una volta, la necessità di incrementare e migliorare il dialogo e la trasparenza nei rapporti tra contribuenti ed Amministrazione Finanziaria. Per questo motivo” aggiunge “siamo promotori proprio in questi giorni di una proposta di legge volta a tutelare i diritti del contribuente in modo rapido ed efficace”.
Ci auguriamo dunque che questa sentenza possa contribuire a favorire maggiore trasparenza nei rapporti tra Fisco e cittadini.