I comuni potranno estendere gli aiuti covid eventualmente residui anche a beneficiari di altre provvidenze pubbliche.
Lo prevede la legge regionale, un articolo unico, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale pugliese. Nel caso di risorse residue disponibili nei bilanci dei Comuni, dopo l’erogazione dei fondi alle famiglie prive di qualsiasi reddito, potrà essere allargata la platea di chi beneficia di sostegni economici per fronteggiare le conseguenze socioeconomiche della pandemia da Covid-19.
L’intervento supera il vincolo della non cumulabilità dei benefici pubblici, pur confermando come destinatari prioritari delle risorse i cittadini in condizioni di disagio non ancora raggiunti da alcun ristoro.
Un monitoraggio dell’ANCI Puglia e le osservazioni di numerose Amministrazioni comunali hanno rilevato la criticità che viene rimossa con l’iniziativa legislativa, modificando la legge regionale 12/2020 che introduce le misure straordinarie. I limiti tassativi all’erogazione si sono rivelati troppo rigidi e inadatti ad affrontare le situazioni di emergenza.
Con l’estensione, ma solo dopo il soddisfacimento prioritario delle famiglie più in difficoltà , i Comuni potranno ripartire eventuali risorse residue tra i cittadini pugliesi ancora in condizioni di disagio socioeconomico, sebbene raggiunti da analoghe provvidenze nazionali di sostegno al reddito per la crisi socioeconomica causata dal dilagare della pandemia e dalle misure per fronteggiarla.
Allargata la platea dei beneficiari di aiuti pubblici covid
I comuni potranno estendere gli aiuti covid eventualmente residui anche a beneficiari di altre provvidenze pubbliche