Quest’anno più che mai il primo maggio deve celebrare il lavoro e i
lavoratori.
La pandemia da Covid 19, infatti, ha mortificato soprattutto questa
parte importantissima della nostra vita, anzi ad alcuni per lunghi
periodi l’ha proprio tolto il lavoro. E queste persone sono in serie
difficoltà.
Per questo c’è solo un modo per onorare questa importantissima
data, consentire a chi vorrà di lavorare nel pieno e rigoroso rispetto
delle norme anti Covid.
Nella nostra città potranno svolgersi regolarmente il mercato
settimanale e quelli rionali, fra l’altro per la prima volta dopo
l’uscita dalla zona rossa. Lo stesso potranno fare gli altri nella
misura in cui le loro attività siano consentite.
Il lavoro, sostegno importante per vivere dignitosamente e garantirsi i
beni necessari, è per questo un diritto, ma è anche molto di più.
È quello che ci definisce come uomini e donne, che ci porta a uscire di
casa e socializzare con gli altri, che sviluppa la nostra personalità e
ci rende sicuramente persone migliori nel momento in cui ci fa stare
insieme agli altri.
Qualsiasi sia la professione svolta, infatti, c’è sempre un altro a cui
ci rivolgiamo, o che ci chiede qualcosa, a cui è destinato quello che
facciamo o diciamo, siamo sempre in rapporto con qualcuno.
Penso a tutti coloro che in questi mesi hanno manifestato con grande
dignità la loro sofferenza, che hanno chiesto e chiedono aiuto, che non
sanno come ricominciare, se ne varrà la pena o se ne avranno la
possibilità.
Sono molto addolorato per queste persone e vorrei riuscire a dare loro
forza e coraggio. Spero che la primavera e l’estate possano portare in
città davvero un bel tempo, un tempo nuovo, di prudenza e ripresa
duratura; un tempo di risalita senza scivolate brusche, che rinfranchi
tutti e porti benessere e tranquillità a coloro che l’hanno persa.
Perdere il lavoro e subire un tracollo economico è come subire una
mutilazione, perché essere privati di un diritto questo è, una delle
tante mutilazioni che il Coronavirus ha praticato sulle nostre
esistenze, cercando di fiaccarle; il lavoro è stata fra le più pesanti,
creando quel pericolosissimo contrasto, solo apparente, fra necessità di
salvaguardare la salute e necessità di salvaguardare l’economia.
Quindi ripartiamo da qui, ripartiamo dal Lavoro. Mettiamoci all’opera
per ricostruire, con spirito di solidarietà, un nuovo senso di comunità,
in cui ciascuno, anche soltanto rispettando le regole, sarà di
grandissimo aiuto agli altri.
Buon primo maggio a tutti noi!
Barletta – Primo maggio, Cannito: “Ripartiamo dal diritto al lavoro!”
Mettiamoci all’opera per ricostruire un nuovo senso di comunità