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venerdì, 22 Novembre 2024
HomeSportCalcioSuperlega Europea - Rinascita o morte del calcio?

Superlega Europea – Rinascita o morte del calcio?

Intervista esclusiva di Batmagazine a Nicola Amoruso (ex calciatore Juventus e Fidelis Andria) ed ora apprezzato opinionista Tv e procuratore.

Non sono passate nemmeno 24 ore dall’annuncio della nascita della nuova Super Lega Europea di calcio che giornali, TV, radio non parlano d’altro. Di colpo sembra che il mondo (soprattutto l’Europa) per un giorno si siano dimenticati dei problemi, del covid, della crisi economica, dei sostegni e dei vaccini, potenza del “dio pallone”.

Ma andiamo per ordine cos’è la Super Lega? La Superlega è una nuova competizione calcistica riservata ai migliori club d’Europa, che andrebbe a sostituire, inglobandola, l’attuale Champions League. Un format fortemente voluto dai top club dei principali campionati europei, e dall’ECA, l’Associazione dei club europei il cui presidente era fino a ieri, Andrea Agnelli, ora dimissionario. Il torneo sarebbe ad invito, e parteciperebbero solo le big (in Italia Juventus, Inter, Milan) e garantirebbe alle squadre partecipanti notevoli introiti. Verrebbero escluse le cosiddette piccole società. Al momento nella Superlega figurerebbero 12 team europei, i cosidetti fondatori: AC Milan, Arsenal FC, Atlético de Madrid, Chelsea FC, FC Barcelona, FC Internazionale Milano, Juventus FC, Liverpool FC, Manchester City, Manchester United, Real Madrid CF e Tottenham Hotspur. Atre società come Paris Saint Germain, Bayern Monaco, il Borussia Dortmund, l’Ajax, il Lipsia, il Benfica e il Porto, avrebbero declinato l’adesione alla stessa. Il format dovrebbe prevedere 20 squadre suddivise in due gruppi e le partite della Superlega si giocherebbero, come per Champions League a metà settimana.

Il nuovo torneo fornirà una forte crescita economica e si baserà su una base finanziaria sostenibile con tutti i club fondatori che aderiscono a un quadro di spesa. In cambio del loro impegno, i club fondatori riceveranno un contributo una tantum pari a 3,5 miliardi di euro a supporto dei loro piani d’investimento in infrastrutture e per bilanciare l’impatto della pandemia Covid-19″. Quindi ci sono i diritti tv il cui introito stimato è di circa 4 miliardi a stagione. La Superlega sarà organizzata e gestita da un’apposita società partecipata da ciascun club in egual misura. La banca JPMorgan intanto ha annunciato che finanzierà il progetto con 3,25 miliardi di euro.

Abbiamo raggiunto per un’intervista esclusiva Nicola Amoruso, indimenticato bomber tra l’altro di Fidelis Andria, Juventus, Sampdoria, per chiedere il suo punto di vista.

Buongiorno Nicola Amoruso qual’è il tuo punto di vista sulla Super Lega Europea?L’idea è molto affascinante ed interessante. I problemi però secondo me sono molteplici, in primis le tempistiche. Sparare una “bomba” del genere e creare un deflagrazione negli ambienti non solo calcistici, ma anche sociali, perchè comunque il calcio è un fenomeno sociale, non è stata una bella cosa. Si sarebbero dovuto dare dei tempi maggiori per potersi organizzare senza andare a creare il panico nelle federazioni e nella Uefa stessa. Non che la cosa sarebbe stata accettata di buon grado, ma per lo meno ci sarebbero stati i tempi più lunghi di dialogo e magari di possibili soluzioni.

Alla luce di queste scelte dei Top Club, quali potrebbero essere le possibili conseguenze disciplinari delle federazioni calcistiche, della FIFA, della UEFA ? Le conseguenze sono che a rimetterci sono tutte le componenti che tu hai citato, dai club dissidenti fino alle varie federazioni dei campionati delle squadre coinvolte, per non parlare di Uefa e Fifa. Tra l’altro possibili squalifiche di calciatori, estromissioni di top club dalle varie competizioni mondiali ed europee porterebbero ad un minore sex appeal da parte di sponsor, tv, tifosi allo stadio. Mentre per i calciatori una possible squalifica a livello di nazionali sarebbe una mazzata sulla carriera e sui palmares personali. Bisognerebbe trovare un accordo, seppur non facile che limiti al minimo i danni per tutte le componenti. Ma se la strada è stata tracciata la vedo dura, anche se non impossibile.

Con i se e con i ma non si fa la storia. Ma se fossi stato ancora in attività, in un top club, quale sarebbe stata la tua posizione su un’esclusione come calciatore dalla Nazionale, o dalle competizioni europee come Champions e Uefa League? Credo che questa sia una mossa preventiva della Uefa, atta a salvaguardare i propri interessi. La vedo difficile per i motivi che ti elencavo prima che la Uefa o Fifa possano tener fuori calciatori di livello mondiale. Non possono darsi la zappa sui piedi e credo alla fine una possibile soluzione la si possa trovare, pur non rendendo felici tutti. Io da calciatore avrei aspettato le eventuali decisioni disciplinari per trovare la miglior soluzione possibile.

Credi che sia possibile che le federazioni nazionali possano revocare i titoli ed eventualmente escludere le squadre dissidenti dalle competizioni nazionali? Il rischio c’è. La FIGC per esempio potrebbe decidere di escludere le tre squadre (Juventus, Milan e Inter – ndr) e far disputare un campionato senza di loro. Ma chi ci rimette? Tutti. Dai tifosi alle piccole squadre, dalle Tv agli sponsor che non avrebbero interessi a spendere tanto in pubblicità. Credo che alla fine anche per questa situazione si troverà con un po di buon senso una soluzione che faccia meno danni possibili, perche ripeto le federazioni comprese Uefa hanno bisogno di club e calciatori importanti, ed i club hanno bisogno della Uefa.

Ringraziamo Nicola Amoruso per la cortese disponibilità.

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