Una questione che va avanti ormai da qualche settimana, ovvero da quando il problema “Supermercato al castello” fu evidenziato dai tre consiglieri comunali di maggioranza: Mele, Antonucci e Memeo.
Un tema che, come già più volte detto, è giunto nelle aule del Senato della Repubblica mediante il senatore barlettano pentastellato Ruggiero Quarto e che oggi, (mentre il sindaco Cannito annuncia la sospensione dei lavori per sette giorni) arriva a conoscenza anche del ministro alla Cultura Dario Franceschini con una lettera inviata dai gruppi consigliari di opposizione.
Intanto, ieri, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Provincie Barletta- Andria- Trani e Foggia, nella persona dell’architetto Maria Piccarreta, soprintendente ad interim, fa sapere che le autorizzazioni sono state rilasciate dalla stessa Soprintendenza nel rispetto della tutela diretta del Castello e di tutte le norme, in particolare, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e che non sussiste alcuna presenza archeologica in quell’area.
Ciò nonostante, come già annunciato, onde scongiurare la realizzazione del plesso commerciale, l’ex consigliera comunale (all’opposizione durante l’amministrazione Cascella 2013-2018) Grazia Desario, nonché promotrice della manifestazione tenutasi nel tardo pomeriggio di ieri in via Ferdinando Cafiero, ha lanciato una petizione raccogliendo, al momento, circa 3500 firme, con l’obiettivo di raggiungerne circa 6000.
Ai microfoni di BATMAGAZINE abbiamo raccolto le diverse voci di coloro che hanno partecipato alla manifestazione con la speranza di trovare al più presto un punto di accordo tra tutela dei beni storici e interessi privati.
Grazia Desario promotrice della manifestazione
“Credo che la sospensione dei lavori per sette giorni sia un buon segno, il sindaco, ovvero il dirigente competente, deve bloccare definitivamente i lavori; Cannito deve ascoltare la voce dei cittadini anche di quei barlettani che hanno firmato la petizione “Il parco che non c’è” pur vivendo all’estero o in altre regioni d’Italia.”
Michele Ciniero (già assessore alla Cultura nell’attuale amministrazione Cannito)
“Era una mia idea quella di unire il fossato del castello con l’ex area Eni con la quale, del resto, si stava delineando una trattativa, così da realizzare, anche nella stessa area, un museo della città marinara. Credo che si si vada con l’escavatore, magari ci potrebbe essere un ritrovamento archeologico, che andrebbe a bloccare i lavori.”
Savino Montaruli (presidente Unibat e già componente della consulta ambiente del Comune di Andria)
“Viviamo in un territorio che è stato definito, almeno così si ambiva sino qualche anno fa, della “Green BAT”; quindi l’idea di un parco urbano (attrezzato) all’interno di un contesto così importante dal punto di vista storico e architettonico e culturale è un’idea importantissima. Forse da Barletta l’idea, miseramente fallita, anche a causa di politiche deboli in tal senso, della Green BAT potrebbe ripartire.”
Raffaele Corvasce, presidente del circolo Legambiente Barletta
“Dopo l’abbattimento degli alberi su quell’area, nei giorni scorsi, abbiamo richiesto l’intervento del nucleo investigativo ambientale dei carabinieri provinciali e spero che a breve lo stesso nucleo valuti se ci sono delle anomalie; piuttosto puntiamo a rilevare l’ inquinamento del sito adiacente, infatti domani ci recheremo, con l’avvocato Massimo Vaccariello, in procura per depositare un’istanza che metta in risalto alcune irregolarità da noi riscontrate (come già evidenziato sulla nostra pagina Facebook); chiederemo che il cantiere sia sottoposto a sequestro preventivo affinché siano effettuati alcuni accertamenti.”
VIDEO INTERVISTE INTEGRALI : Desario, Ciniero, Montaruli e Corvasce
