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martedì, 12 Novembre 2024
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Nasce l’Associazione Ristorazione Puglia: già un centinaio le adesioni da tutta la regione

"In un periodo storico estremamente delicato e all'indomani dell'ennesimo provvedimento restrittivo, noi ristoratori e addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di tutta la Puglia abbiamo scelto di non restare fermi a guardare"

Venerdì scorso, 26 marzo, è nata ufficialmente la prima associazione di ristoratori ed addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di tutta la Puglia.
L’associazione ha già raggiunto, in pochissimo tempo, all’incirca cento adesioni da tutta la Regione di professionisti del settore.

“In un periodo storico estremamente delicato e all’indomani dell’ennesimo provvedimento restrittivo, noi ristoratori e addetti alla somministrazione di alimenti e bevande di tutta la Puglia abbiamo scelto di non restare fermi a guardare.

Abbiamo quindi deciso, come mai è stato fatto sinora, di associarci democraticamente e di fare fronte comune per affrontare al meglio questa situazione così drammatica, delicata e cruciale, costituendo la prima associazione di professionisti della ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande in Puglia.

Il dissesto economico creato da questa pandemia è noto a tutti, e noi professionisti, costretti a chiudere ad intermittenza, stanchi della scarsa considerazione riservataci dalle istituzioni, vogliamo invertire la rotta e restituire dignità ad un settore che, da sempre in sinergia col turismo, rappresenta il fiore all’occhiello della tanto decantata bellezza pugliese.

L’intero comparto, tuttavia, è ormai sull’orlo del collasso e l’ultimo DL Sostegni non è altro che l’ennesima inadeguata forma di ristoro, non sufficiente, nemmeno in minima parte, a riparare il danno che tutti noi abbiamo subito in questo anno di chiusure e restrizioni. Questa situazione, inoltre, rischierà concretamente di costringerci a licenziare tantissimi dei nostri dipendenti, dandoci l’ingrato compito di lasciare intere famiglie senza alcun tipo di sostentamento.

Non riteniamo sia giusto e coerente con quanto sancito dalla nostra Costituzione, promotrice di uguaglianza sociale e di libertà, il dover continuare a sostenere ingenti costi fissi mensili a fronte dell’obbligo di chiusura.

Non riteniamo sia giusto che nulla sia stato disposto in tal senso dai Comuni e dalla Regione, nonostante la evidente possibilità di alleggerire il carico fiscale sul nostro comparto, anche attraverso misure straordinarie e contingenti.

Riteniamo sia giusto doverci confrontare con gli Enti locali, i Comuni e la Regione, in un’ottica presente e futura e sempre nel pieno rispetto dei principi di legalità e democrazia partecipata.

Riteniamo quindi che i tempi siano maturi per associarci, uniti e compatti, consci di rappresentare un comparto strategico per lo sviluppo della Regione Puglia e di doverci tutti assieme impegnare affinché, sin da oggi, venga restituita piena dignità ad un settore che è stanco, ferito, ma non per questo meno desideroso di volersi riprendere con la professionalità e l’impegno da sempre dimostrati”.

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