Come già anticipato, ieri si è tenuto un “acceso” consiglio comunale durante il quale si è discusso (quasi esclusivamente) della “famigerata” realizzazione del centro comunale di raccolta in zona 167; una questione che sarebbe stata dibattuta come primo punto all’ordine del giorno ma che è stata invece retrocessa all’ultimo, così come chiesto dal consigliere Massimo Mazzarisi (della lista civica “La Buona Politica”) la cui proposta di posticipare la trattazione del tema (per dedicargli più ampio spazio, così come lo stesso consigliere ha lasciato intendere) è stata per la maggior parte condivisa solo dai consiglieri di maggioranza ma non dai consiglieri di minoranza afferenti al PD, M5S e “Coalizione Civica” i quali hanno espresso il loro disappunto (motivato dal fatto che la proposta di Mazzarisi avesse piuttosto l’intento di “bypassare” l’argomento) non votando gli altri punti all’ordine del giorno, nello specifico il Riconoscimento di legittimità e presa d’atto dei debiti fuori bilancio.
In una nota congiunta, cosi come già detto ieri in streaming durante il consiglio, il sindaco Cannito e l’assessore all’ambiente Ruggiero Passero, hanno invece puntualizzato quanto segue:
“Ieri, durante il Consiglio comunale, è emerso che la scelta dell’ubicazione del CCR, il Centro comunale di raccolta, in zona 167, è stata compiuta in continuità amministrativa con la precedente Amministrazione comunale che, nel 2016, aveva già individuato quell’area quale sito per realizzare il centro.
Tralasciando gli errori cartografici, mai corretti, riportati nella variante al PRG approvata nel 2003, è emerso comunque che su quell’area il CCR non potrà essere realizzato a causa di precedenti vincoli urbanistici correlati al Contratto di Quartiere II del 2004, mai realizzato per vicende burocratico amministrative.
Nella seduta di ieri, da parte dell’intero Consiglio comunale, sia dei gruppi di maggioranza sia dei gruppi di opposizione, è stata riconosciuta l’importanza strategica dei centri di raccolta, per la ottimizzazione della gestione dei rifiuti nelle città, ragione per cui devono essere collocati all’interno dei centri urbani.
Come pubblica amministrazione abbiamo l’obbligo di perseguire la strada della realizzazione dei centri di raccolta e lo faremo, e abbiamo altresì l’obbligo di fare proposte che necessariamente dovranno essere partecipate e condivise con la politica, i cittadini e i residenti dei quartieri in cui i centri sorgeranno.
A questo confronto non ci sottrarremo né mai è stata nostra intenzione sottrarci e, se così è parso, non è stato per negligenza ma per le oggettive difficoltà legate alla pandemia che stiamo vivendo.
Il nostro obiettivo è fare chiarezza, informare e dissipare i dubbi che ingenerano paure e scetticismo nei cittadini.
Dobbiamo e vogliamo lavorare per sviluppare la consapevolezza che tali luoghi sono elementi di valorizzazione dei quartieri, fino a poterne diventare un elemento centrale dal punto di vista ambientale, e fulcro della vita sociale e culturale.”