Le lettere di licenziamento sono già partite, nella Bat 8 dipendenti della società Nova Apulia concessionaria del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo per la gestione dei servizi di accoglienza e di biglietteria stanno per perdere il loro lavoro. Dal 2013 si occupano di servizi come la biglietteria e il bookshop presso Castel del Monte ad Andria e al Castello Svevo di Trani, alcuni anche da molto prima lavorando col precedente concessionario. “Si tratta di addetti che svolgono anche i cosiddetti servizi ‘aggiuntivi’ fondamentali per un museo (visite guidate, creazione materiale informativo per audioguide, programmazione didattica per scuole e bambini, accoglienza e assistenza al pubblico in varie lingue, raccolta e trasmissione dati statistici al MibacT…) oltre a tutta una serie di compiti, viste le nuove disposizioni a seguito dell’emergenza sanitaria, come controllo, validazione e prenotazioni dei biglietti on line”, spiega la segretaria generale della Filcams Cgil Bat, Tina Prasti.
“Nel 2013 fu stipulato un contratto di concessione per sei anni tra Nova Apulia e Direzione Regionale Musei, alla scadenza, nell’agosto del 2019, fu prorogato di un anno e poi ancora una seconda proroga revocata in auto tutela, a seguito di uno stop da parte della Corte dei Conti. I lavoratori, nel frattempo, da marzo 2020, sono stati collocati in Fis, Fondo integrativo salariale. Nelle ultime ore la situazione è precipitata e la società prima ha inoltrato una mail per comunicare a tutti gli addetti, in vista della chiusura, di effettuare una serie di attività atte allo svuotamento dei siti di tutto il materiale di proprietà di Nova Apulia e poi ha inviato le lettere con il preavviso di licenziamento”, ricostruisce Prasti.
“Tutto ciò è il tragico epilogo di un doloroso percorso costellato a nostro avviso dalla mancanza di volontà delle parti coinvolte di tutelare adeguatamente le lavoratrici ed il lavoratori. A nulla sono valsi i numerosi incontri con azienda e Direzione Regionale dei Musei di Puglia per scongiurare la perdita occupazionale. C’è una responsabilità del Ministero, in quanto committente, che non ha provveduto a emanare un nuovo bando di gara salvaguardando così questi addetti. Inoltre, se ci fosse la volontà si potrebbe anche pensare subito all’internalizzazione. Pertanto, considerata l’attuale drammaticità della situazione per otto dipendenti e le loro famiglie, la segreteria Filcams Cgil Bat proclama lo stato d’agitazione di tutto il personale, richiedendo nel contempo un incontro di conciliazione presso la Prefettura di Barletta e il ritiro immediato dei licenziamenti”, conclude la segretaria generale della Filcams Cgil Bat.