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venerdì, 22 Novembre 2024
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Andria – Piano di riequilibrio, Movimento Pugliese: “Nel 2018 la minoranza di Csx preferì non votarlo”

Marmo: "Finisce qui lo scaricabarile, non si potranno accampare più alibi imputando responsabilità pregresse, non accetteremo lezioni di moralità da alcuno"

“L’unanimità di voto con la quale il Consiglio comunale ha approvato la rimodulazione del piano di riequilibrio impone una riflessione di carattere etico e politico”.

Ad intervenire sull’argomento sono i consiglieri comunali del centrodestra andriese, Nino Marmo (La Torre), Luigi Del Giudice (Movimento Pugliese) e Marcello Fisfola (Andria Nuova).

“Gli stessi che per molto tempo hanno “ospitato” la tesi del dissesto come panacea ai mali della Città, oggi prendono “coraggio” e si ergono a “salvatori della patria”.

Nel 2018 fummo gli unici a volere fortemente il piano di riequilibrio per evitare ad Andria peggiori conseguenze che sarebbero derivate dal dissesto, l’allora minoranza del centro sinistra, invece, preferì non votare quel piano di riequilibrio non mostrando quel senso di responsabilità di cui noi ci siamo fatti carico inequivocabilmente approvando una proposta dell’attuale amministrazione arrivata con estremo ritardo.

Finisce qui lo scaricabarile, non si potranno accampare più alibi imputando responsabilità pregresse, non accetteremo lezioni di moralità da alcuno.

Abbiamo votato con senso di responsabilità la rimodulazione del Piano di Riequilibrio riconoscendone la validità. Lo abbiamo fatto tenendo ben chiara la visione di una Città alla quale saranno richiesti ancora sacrifici ma che alla fine saprà riscattarsi e riprendersi.

Esprimiamo la soddisfazione per i nostri emendamenti accolti, soprattutto in relazione al piano di alienazione degli immobili che vedono esclusi quelli del Circolo Tennis, dell’Ufficio Tributi e dell’ex Centro Professionale di Via Riccardo Lotti.

Abbiamo, però, sottolineato che sarà necessario mettere mano alla riorganizzazione amministrativa degli uffici comunali e alla rigenerazione urbana, soprattutto in riferimento alla progettazione urbanistica delle aree libere da rendere fruibili come bene pubblico.

Auspichiamo, perciò, che in zone come Largo Appiani o le aree circostanti la Stazione di Andria Sud non si avvii una nuova massiccia cementificazione arrivando a costruire persino sui binari della ferrovia, come accaduto in passato. Sia, invece, l’occasione per progettare una città moderna e civile, attenta all’ambiente e ai servizi per i cittadini. 
Ora più che mai occorre un’etica della responsabilità” – concludono la nota.

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