Ha rappresentato una tappa centrale nell’edificazione del suo percorso formativo. E’ stata culla di vita e di crescita (sia umana che professionale) totalizzante. Francesco Giorgino, giornalista, volto noto del TG1 e docente universitario, è tornato nel “suo” Liceo Carlo Troya. Nella mattinata di lunedì scorso, su invito dei Rappresentanti Riccardo Alicino, Gianmarco Bruno, Tania Giorgino e Fabio Fasciano, è stato l’ospite speciale dell’Assemblea d’Istituto di febbraio.
L’incontro, vissuto a distanza e pubblicato sul canale YouTube del Liceo, ha visto i protagonisti imbattersi in un viaggio tra gli aneddoti e i ricordi dell’esperienza liceale, approfondendo, poi, il cammino professionale del giornalista e spaziando su svariate tematiche d’attualità, rispondendo alle domande poste dagli studenti collegati da casa.
«Davvero una grande emozione tornare in questo luogo e ripercorrere questi corridoi -afferma Giorgino – Il Classico, in questa sua straordinaria capacità di saldare concettualmente i tre tempi dell’esperienza umana, passato, presente e futuro, è in grado di generare contemporaneamente senso dell’identità, consapevolezza dei problemi da affrontare nella contemporaneità e visione. Quando l’essere umano è in grado di tenere insieme identità, consapevolezza e visione è un essere umano completo».
«Come ogni mese, anche stavolta abbiamo voluto regalare a tutta la comunità scolastica un’esperienza coinvolgente e stimolante», commentano i quattro Rappresentanti d’Istituto. «Preziosi i consigli e le analisi sociologiche forniteci da Francesco, che speriamo di ri-ospitare in tempi migliori. Magari con il nostro auditorium finalmente ricolmo di studenti».
Il Covid, nel frattempo, non sembra ostacolare la loro operatività: «Non è assolutamente facile – specificano – reinventarsi e organizzare assemblee con queste modalità. Molti si arrendono. Noi, invece, cerchiamo di non abdicare al nostro ruolo. Fino ad ora possiamo affermare di esserci riusciti a pieno. Il nostro Liceo conferma il suo ruolo cardine nella formazione di cittadini attivi, critici, consapevoli e professionalmente autorevoli», concludono.