La Rocchetta-Gioia del Colle e la Barletta-Spinazzola sono ufficialmente nell’elenco delle tredici tratte ferroviarie italiane proposte per la loro valorizzare.
L’indicazione è a firma del capo ufficio, Annalisa Cippolone, del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. La dirigente lo scorso 11 febbraio ha scritto alla Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio, alla Direzione generale Turismo e al Capo di Gabinetto del Ministero, (MIBACT prot.3093) indicando le linee ferrate storiche italiane da riattivare a fini turistici.
Alla Barletta-Spinazzola e alla Gioia del Colle-Rocchetta vengono così riconosciute le caratteristiche di particolare pregio culturale, paesaggistico, turistico. Tratte che, se pur dismesse o sospese, sono suscettibili di essere utilizzate e valorizzate in base a quanto disposto della legge n. 128 del 2017.
LE OMBRE
“La riqualificazione a scopo turistico delle due tratte risultava prevista anche nel Piano dei Trasporti– Piano Attuativo 2015 – 2019 della Regione Puglia”.
Ad intervenire in merito è il giornalista spinazzolese, Cosimo Forina.
“Stranamente però in questo documento programmatico le due linee ferrate non erano indicate solo per il rilancio turistico. Oltre a prevedere l’elettrificazione della tratta da Barletta a Canosa, il percorso con destinazione Spinazzola indicava anche lo sviluppo del trasporto merci, ovvero di rifiuti. Il percorso dovrà giungere nella zona industriale della città, disegnata sulla carta e mai entrate in funzione, dove sarebbe dovuto sorgere – stando al Piano regionale – un polo ad elevato contenuto di innovazione nel settore della produzione da materiali da riciclo (vetro, alluminio etc.). Tutto questo senza che in città nessuno, ufficialmente, ne sapesse nulla”.
LE LUCI
“Il 26 maggio del 2020 l’On. Nunzio Angiola (Azione) – continua Forina – con una interrogazione a risposta immediata in Commissione (5-04041) chiedeva di riconoscere la valenza storica ed i tempi di realizzazione a fini turistici della tratta Rocchetta-Gioia del Colle. Nella risposta, per il governo, del sottosegretario Roberto Traversi sulla base degli elementi forniti da Rete Ferroviaria Italiana, questi riferiva tra l’altro che per il ripristino dell’infrastruttura e la riattivazione della circolazione ferroviaria i tempi di realizzazione erano stati stimati in circa 24 mesi con un costo di 33,5 milioni di euro, di cui 13 milioni per gli asset ubicati nel territorio della regione Basilicata e 20,5 milioni per quelli ubicati nel territorio della regione Puglia”.
I FURTI
“La Gioia del Colle – Rocchetta Sant’Antonio gestita da Rete Ferroviaria Italiana è stata dismessa nel 2011 per favorire il trasporto su gomma. Nel 2016 Trenitalia dichiarò la soppressione definitiva in conseguenza del mancato rinnovo del contratto di servizio da parte della Regione Puglia.
Su questa tratta ferroviaria inaugurata il 1 agosto 1892 dal lucano meridionalista, storico e politico Giustino Fortunato, che fortemente sostenne la sua realizzazione per consentire all’entroterra murgiana e lucana di uscire dall’isolamento, dopo la dismissione vi è stato un continuo saccheggio. In particolare nel territorio di Spinazzola dove a più riprese si sono verificati furti dei binari, tanto da aver richiamato i Media nazionali.
Come da procedura, la funzionaria ministeriale Annalisa Cippolone ha indicato, come detto, tredici tratte ferroviarie ad uso turistico. Seguirà il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo e con il Ministro dell’economia e delle finanze, in coerenza con quanto previsto nel piano strategico di sviluppo del turismo in Italia per il periodo 2017-2022 dopo aver verificato la copertura finanziaria dei relativi oneri per rendere esecutiva la pianificazione di ogni progetto.
Una grande opportunità per lo sviluppo delle città murgiane attraversate dalla Gioia del Colle-Rocchetta e per quelle collegate con la Barletta-Spinazzola. Territori che per le loro peculiarità storiche, ambientali, paesaggistiche di gran pregio potranno richiamare visitatori alla scoperta delle loro bellezze” – conclude Cosimo Forina.