Si registrano, in questi giorni, diverse richieste di aiuto per gestire emergenza minori, in particolare le segnalazioni partono da genitori che avvertono cambiamenti comportamentali nei propri figli.
Frasi come: “sento una voce che mi dice di farlo”, “non vedo l’ora che si fermi la macchina perché sento l’istinto di lanciarmi fuori”, “se mi togli il cellulare che vivo a fare”, ecc. sono campanello di allarme per una emergenza sociale che va fermata sul nascere.
Oggi i nostri bambini ed i nostri ragazzi vivono più che mai la desertificazione del contatto sociale, dell’ascolto diretto, dello spazio relazionale che può accogliere e comprendere un disagio ed i social e tutto ciò che li abita, diventano spesso il riferimento per eccellenza.
La creazione di mondi virtuali spesso disfunzionali, l’accesso precoce al mondo dei social, il confronto prematuro con realtà troppo grandi per essere concepite da un preadolescente, conducono alla frammentazione di un sé non strutturato.
L’aumento di richieste di supporto in questi giorni, conducono ad una riflessione importante, dobbiamo essere presenti con più forza.
Necessario diventa strutturare un servizio di contenimento e supporto alla emergenza giovanile attraverso la collaborazione tra professionisti e realtà del territorio.
Ho condiviso con il sindaco, Amedeo Bottaro, questa strada da percorrere. Non c’è tempo da perdere, ce lo dice l’attualità. In questo weekend mi rendo disponibile per le eventuali urgenze ( 3406671553, info@liaparente.it) contando di delineare nel più breve tempo possibile un che vede l’ente, le associazioni ed i professionisti in prima linea per offrire supporto alle famiglie