Sconcerto.
Una sola parola spesso può racchiudere tutto ciò che si vorrebbe esprimere, ma che per educazione e correttezza non si esterna.
Una vicenda tragica che ha assunto negli ultimi giorni delle sfumature agghiaccianti.
Era il 16 agosto del 2017 quando un drammatico incidente in moto strappò alla vita il giovane Raffaele Casale, 28enne originario di Sperone (AV), chef del noto locale tranese “Le Lampare al Fortino”.
A distanza di quasi 4 anni da quel maledetto schianto, in cui la motocicletta di Raffaele carambolò prima contro il palo della pubblica illuminazione e poi contro il muretto presente sul ciglio del marciapiede di via Martiri di Palermo a Trani, è accaduto qualcosa di veramente disumano.
Sul luogo dell’incidente sono stati asportati foto e fiori, allestiti in un vaso, insieme ad una pianta (ritrovata anch’essa tagliata). Rappresentavano il ricordo e il pensiero dei suoi amici, conoscenti e di tutti coloro che gli volevano bene.
“L’hanno ammazzato un’altra volta”: questo lo sfogo disperato di papà Felice dopo aver fatto l’amara scoperta.
“Queste immagini – continua il padre del brillante chef in un post pubblicato su Facebook – hanno fatto scatenare in me il ricordo di quella maledetta notte. Spero che la giustizia mi faccia avere la possibilità di guardarvi in faccia in un aula di tribunale per raccontarvi lo stato d’animo e i momenti prima e dopo di quando ti bussano alla porta e ti dicono ‘Felice devi venire con me purtroppo Raffaele non c’è più’, e ti rechi sul posto e la polizia ti blocca per non fartelo abbracciare per l’ultima volta”.
“E nel vedere quella pianta crescere rivedi tuo figlio come se fosse in vita e poter stargli vicino e continuare a curarsi di lui” – conclude amareggiato.
Il papà comunque continua a chiedere giustizia per la morte di Raffaele, infatti è riuscito a far riaprire le indagini, precedentemente archiviate con una denuncia contro ignoti.
L’obiettivo è poter fare luce sulla dinamica del tragico incidente: il dilemma è se la causa del sinistro fu dovuta da un errore di Raffaele o da cause attribuibili ad elementi esterni, come la presenza di aghi di pino sul manto stradale, il dissesto di quel tratto di strada o la scarsa illuminazione.
Qualche giorno fa l’ennesimo “colpo al cuore”, per un padre che ha già conosciuto la cosa più atroce che la vita possa offrire: la morte di un figlio.