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venerdì, 22 Novembre 2024
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Ristori per i pubblici esercizi, soddisfazione della Confcommercio e insoddisfazione degli ambulanti: domani la protesta

Dopo le proteste dei giorni scorsi ecco una nota congiunta diffusa dalla Confcommercio Barletta, dalla Confesercenti Barletta e  da A.P.E. (Associazione Pubblici Esercizi) Barletta in merito all’erogazione dei ristori.

“Rispetto per le categorie colpite, ristori certi e maggior coinvolgimento delle associazioni di categoria nel processo decisionale al fine di evitare il ripetersi di queste situazioni incresciose in futuro.

Questi sono stati i punti affrontati dalle associazioni di categoria della Bat, oggi, durante la riunione promossa dal consigliere regionale Filippo Caracciolo con il capo di gabinetto del Presidente della Regione Puglia Claudio Michele Stefanazzi.

I ristori saranno stanziati nella misura del 5% sul fatturato del 2019 e saranno erogati dalla Camera di Commercio sui dati forniti dall’Agenzia delle entrate. Ci sono state rassicurazioni sui tempi di erogazione, ovvero entro fine anno. Si attenderà al riguardo.

Purtroppo, pur avendolo chiesto, non sono previsti ristori alle Città rimaste in zona gialla.

E stata richiesta, inoltre, particolare attenzione alla provincia BAT i cui dati economici la collocano all’ultimo posto delle province pugliesi durante e dopo il COVID, oltre ad un intervento concreto e sostanzioso  sul sistema sanitario provinciale che è andato in crisi per deficienze strutturali finora sottovalutate.

Una soluzione, quella dei ristori, che restituisce un minimo di dignità alle categorie colpite dall’ultima ordinanza che ha visto la “retrocessione” a zona arancione nel giro di 36 ore. 

Ciò è la dimostrazione che quando le associazioni di categoria sono unite nel manifestare pacificamente il proprio dissenso e nel portare avanti progetti di sviluppo del territorio i risultati sono decisamente positivi, con la consapevolezza che i ristori coprono solo una piccola parte di quanto tutto il mondo della ristorazione e della somministrazione in genere stia pagando in termini economici e sociali.”

Sulla questione ristori ai pubblici esercizi, comprendendo la categoria dei ristoratori, hanno invece espresso soddisfazione i vertici della Confcommercio nazionale e della sezione BARI- BAT, affermando che:

Il 5% del volume d’affari del 2019. A tanto ammonterà il ristoro per i pubblici esercizi che rientrano nella zona arancione della Puglia, ovvero i 20 Comuni indicati nell’ordinanza firmata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il 7 dicembre scorso.

In Regione si è svolta una riunione nel pomeriggio, alla presenza delle associazioni di categoria, promossa dal consigliere regionale Filippo Caracciolo, presidente del gruppo del Pd in Consiglio regionale, a cui ha partecipato il capo di gabinetto del Presidente, Michele Emiliano, Claudio Michele Stefanazzi.

Sarà l’Agenzia delle Entrate che fornirà alla Camera di Commercio di Bari i dati necessari all’erogazione dei ristori. I tempi saranno brevi, stando a quanto emerso durante l’incontro.

 Gli interessati dovranno far pervenire le richieste alla Camera di Commercio di Bari secondo modalità che a stretto giro saranno individuate e comunicate ai titolari dei pubblici esercizi dei Comuni pugliesi interessati dalle restrizioni della zona arancione della Puglia .

 Hanno partecipato al tavolo i rappresentanti di Confcommercio e Confesercenti tra i quali il vice presidente nazionale della Confcommercio Alessandro Ambrosi e il direttore della Confcommercio Bari-Bat Leo Carriera che si dicono “soddisfatti del risultato raggiunto al tavolo regionale, così i titolari di bar e ristoranti, e più in generale del settore food di questi 20 Comuni pugliesi, alcuni della Bat e altri del foggiano e della provincia di Bari, possono ricominciare a respirare dopo l’apnea di questi giorni e più in generale le difficoltà complessive che vivono da marzo scorso”.

Ma alla soddisfazione della Confcommercio si contrappone l’insoddisfazione degli ambulanti, i quali invece annunciano, nella nota che segue, una manifestazione (prevista per domani) presso la Presidenza della Regione Puglia sul Lungomare di Bari.

Monta la protesta degli Ambulanti che si vedono scippare i fondi promessi quale ristoro per i tantissimi mercati rimasti chiusi per moltissime settimane e per la soppressione di feste, fiere.

 Dopo aver ottenuto l’autorizzazione da parte della Questura di Bari  il Responsabile Organizzativo dell’evento, al quale ha già dichiarato di partecipare Sigle di Rappresentanza locali e nazionali, con operatori provenienti da tutta la Regione Puglia ed anche da altre località, Savino Montaruli, Coordinatore nazionale CasAmbulanti, ha dichiarato:

Questa volta si è davvero toccato il limite dell’umiliazione da parte della politica e delle istituzioni.

Una categoria che conta ventimila Ambulanti in Puglia, che sviluppa un indotto di centinaia di migliaia di persone; che aspettava i ristori regionali e governativi promessi ed invece si vede letteralmente scippare quei milioni di indennizzi a favore di altre categorie le quali comunque hanno continuato a lavorare seppur con orario ridotto ed hanno già usufruito di enormi indennizzi e ristori pubblici governativi, anche recentemente.

Venerdì 11 dicembre, dalle ore 15,00 presso la Presidenza della Regione Puglia sul Lungomare di Bari, gli Ambulanti e le loro Sigle di Rappresentanza che hanno aderito immediatamente alla Manifestazione, faranno sentire la loro voce.

Nella comunicazione accettata dalla Questura di Bari è stato altresì indicata la richiesta di incontro con il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con le Autorità regionali, il vice Presidente Piemontese, assessore al Bilancio nonché al Prefetto di Bari Antonella Bellomo, i quali hanno tutti ricevuto le comunicazioni a mezzo Pec.

La Categoria è allo stremo e gli indennizzi regionali richiesti rappresentano un contributo a fondo perduto necessario ed indispensabile.

 Gli Ambulanti hanno subito danni diretti a causa della chiusura dei mercati da parte dei Sindaci ma anche indiretti a causa della fortissima opera di dissuasione da parte delle istituzioni con la desertificazione delle aree mercatali.”

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