“In Puglia siamo passati da un Emiliano pre-elettorale, che con l’accondiscendenza del Governo e spalleggiato dal ministro Boccia, elargiva la busta di 1500 euro agli sposi per favorire i matrimoni ad un Governo con il ministro Boccia che, con l’accondiscendenza di un Emiliano post-elettorale, vieta i matrimoni. Il danno per i promessi sposi e per il settore del wedding è enorme e colpisce non solo i sogni di chi vorrebbe coronare il proprio sogno d’amore ma anche il lavoro delle sale ricevimenti, dei fiorai, dei parrucchieri, degli estetisti etc etc… “.
La proposta è del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo.
“Mi chiedo: se il Ministero autorizza fin dal 29 settembre l’utilizzo di tamponi rapidi che in 15 minuti accertano la positività o la negatività al COVID con specificità al 100% e sensibilità al 90% (valori da considerarsi ottimali dalla scienza medica) perché si vietano i matrimoni e non si impone invece di effettuare i matrimoni con i partecipanti sottoposti a tampone rapido con esito negativo?
Questi test – continua Zullo – hanno un costo irrisorio rispetto al costo di un pranzo da matrimonio e sarebbero un utile momento di screening per un numero considerevole di persone vale a dire un utilissimo strumento di prevenzione e sanità pubblica. Insomma, a cosa servono i progressi della ricerca (l’introduzione del test rapido) se poi comunque nella testa del Governo ci sono solo chiusure?
Ed Emiliano post-elettorale perché non trova la forza per dire al Governo che prima delle chiusure occorre pensare ad ogni accorgimento tecnico e organizzativo che possa coniugare diritto alla salute e salute pubblica con il diritto al lavoro e la libertà delle persone?” – conclude il consigliere regionale di Fratelli d’Italia.