Sale a sei il numero dei Comuni della provincia di Barletta Andria Trani che si sono dotati dei Patti per la Sicurezza Urbana.
Dopo Trinitapoli, Barletta, Trani e Bisceglie, quest’oggi è toccato alle Città di Andria e Canosa di Puglia, nel corso di una cerimonia tenutasi nel Palazzo del Governo di Barletta, cui ha partecipato il Viceministro dell’Interno, On. Matteo Mauri, il Prefetto di Barletta Andria Trani Maurizio Valiante, i Sindaci ed il Vicepresidente della Provincia, i vertici delle Forze di Polizia di Bari e Foggia, i rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo, dei Gal “Le Città di Castel del Monte” e “Ponte Lama”, degli istituti di vigilanza e dei consorzi delle Guardie Campestri del territorio.
Con la sottoscrizione dei Patti ad Andria e Canosa di Puglia sono previsti interventi per la sicurezza urbana, con l’obiettivo di assicurare un “territorio sotto controllo” attraverso non solo le fondamentali attività di vigilanza delle Forze di Polizia, ma anche il potenziamento ed il monitoraggio delle telecamere di videosorveglianza (con i Comuni che si impegnano a riconoscere agevolazioni fiscali in favore di privati ed associazioni che impiantino sistemi di videosorveglianza) ed attività di tutela del patrimonio immobiliare; saranno inoltre individuate aree urbane da sottoporre a particolare tutela e misure di prevenzione, anche attraverso la modifica al Regolamento di Polizia Urbana per l’attuazione del Daspo Urbano, nonché promosse azioni per il rafforzamento della cultura della legalità con il coinvolgimento delle scuole, delle parrocchie e dell’associazionismo locale.
Con il progetto “Scuole Sicure” saranno adottate misure preventive e di contrasto ai fenomeni di devianza prossimi all’attività scolastica, con particolare riferimento a bullismo, cyberbullismo e consumo di droga e saranno attivati progetti educativi sulla legalità in collaborazione con i servizi sociali, la Asl, gli operatori economici e l’associazionismo locale.
Massima attenzione sarà prestata in favore dei pubblici esercizi, con servizi mirati delle Forze di Polizia, anche nelle ore notturne, nelle aree più a rischio a causa della presenza di luoghi di intrattenimento ed aggregazione. Più assidui, inoltre, saranno i controlli di carattere amministrativo, da parte delle Polizie Locali, per gli esercizi commerciali che effettuano vendite o somministrazioni di bevande alcoliche, cui si affiancherà il contrasto delle più gravi violazioni alle norme sulla circolazione stradale, a cominciare dalla guida in stato di alterazione psicofisica ed assunzione di alcool e droghe.
Nell’ottica di favorire una sicurezza partecipata, con il contributo di tutte le componenti socio-economico-istituzionali, si coinvolgerà la parte della comunità eticamente disponibile in iniziative di collaborazione istituzionali mediante la nascita di “Osservatori della Legalità” e l’avvio di progettualità come il “Controllo di Vicinato”, al fine di promuovere una cultura della legalità ed iniziative di solidarietà e collaborazione con le Forze di Polizia.
Nel corso della mattinata, inoltre, è stato poi firmato il Protocollo “Mille occhi sulle città e sulle campagne”, con l’obiettivo di sviluppare in particolare un sistema di sicurezza volto ad integrare le iniziative pubbliche e private nella cornice della “sussidiarietà” e della “complementarietà” anche nel settore rurale. All’interno del Protocollo, sono individuati dal Prefetto gli istituti di vigilanza che, su base volontaria, saranno coinvolti nel progetto, in relazione alle dotazioni tecnologiche impiegate, al numero di guardie particolari giurate dipendenti, ai servizi svolti sul territorio.
In considerazione delle specifiche e peculiari esigenze del territorio provinciale, si è ritenuto essenziale estendere l’ambito di partecipazione del settore privato anche ai consorzi di vigilanza campestre, titolari di licenza rilasciati dalla Prefettura. La notevole estensione delle aree rurali rende infatti altrettanto importante il supporto delle guardie particolari giurate, che svolgono attività di vigilanza nelle predette area, che concorreranno nell’osservazione e raccolta di elementi ed informazione utili per le Forze di Polizia e le Polizie locali per la prevenzione e la repressione della criminalità “rurale” di natura predatoria (potranno ad esempio segnalare la presenza di mezzi di trasporto o di persone sospette, l’eventuale fuga di mezzi o persone dal luogo del delitto, la presenza di auto o moto rubate, ogni altra situazione che faccia ritenere imminente la commissione di reati o situazioni particolarmente significative di degrado urbano e disagio).
Al Protocollo hanno aderito anche le Associazioni di categoria del comparto agricolo, quali organi di sensibilizzazione nei confronti degli iscritti, per vincere la diffusa omertà ed il timore di ritorsioni e portare i predetti a denunciare i fatti di cui rimangono vittime; le Associazioni possono prevedere meccanismi di incentivazione sia in senso premiale (quali il ristoro del danno patito solo nei confronti dei denuncianti), che in senso sanzionatorio (come la previsione dell’esclusione dell’iscritto che abbia omesso di denunciare un fatto di cui sia stato vittima).
Anche il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed il Parco Regionale del Fiume Ofanto hanno aderito al Protocollo, nell’ambito del quale si occuperanno di implementare i sistemi di videosorveglianza nelle rispettive aree protette ed incrementare, anche attraverso le aziende agricole del territorio ed i Gruppi di Azione Locale, punti di osservazione a supporto delle Forze di Polizia.