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giovedì, 2 Gennaio 2025
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Andria – La Sindaca Bruno risponde alla lettera della liceale: “Ti prometto che questa città sarà migliore di così”

"Hai espresso, nella tua lettera tutte le aspettative della tua generazione. Non ti nascondo che, scorrendo il nostro programma, le ritroverai tutte scritte lì"

Solo ieri, 8 ottobre, in una lettera aperta (qui l’articolo) indirizzata alla neo Sindaca della città di Andria, una liceale andriese 17enne esprimeva tutte le speranze, le paure e i desideri di un’intera generazione, sottolineando le difficoltà e i problemi che i ragazzi della sua età stanno riscontrando nella vita cittadina.

Non si è fatta attendere la risposta di Giovanna Bruno, fresca di elezione allo scranno più alto di Palazzo di Città.

Cara Roberta,

anche se, anagraficamente, avrei l’età per essere tua madre, mi illudo con piacere di vestire i panni della figlia, di una delle tante ragazze come te. Quelle ragazze e quei ragazzi destinati dall’avarizia dal tempo a vedere sfilare davanti agli occhi la rassegna delle opportunità irripetibili della vita, senza avere la possibilità di allungare una mano per prenderle.

Proprio a questo ho pensato, mentre intorno a me, lunedì scorso, tanta gente in festa mi testimoniava che, oltre l’oscurità, c’è anche un mondo che non si arrende. Pensavo a tutto questo e mi rivedevo bambina, poi studentessa, per risvegliarmi a capo della mia comunità, con un peso gravoso sulle spalle. Tutti dovrebbero, una volta nella vita, provare una sensazione come questa, per capire cosa significhi mettersi al servizio della collettività, una parola che resterebbe vuota se solo non fosse riempita dalla fatica quotidiana nei confronti di tutti.

Di questo peso mi sono fatta carico con gioia, dormendo forse un’ora a notte, sentendomi a volte stanca da morire ma, non per questo, meno determinata a raggiungere il mio obiettivo, in nome di tutta la gente che mi ha sospinta.

Hai espresso, nella tua lettera tutte le aspettative della tua generazione. Non ti nascondo che, scorrendo il nostro programma, le ritroverai tutte scritte lì, nell’attesa che divengano, per la città, note di apertura di un processo di svolta. Ti confesso una cosa: oggi ho pianto. Lo faccio spesso, più che per dolore, che in me ha segnato un solco profondo, per commozione davanti alla semplicità della gente che continua ad essere la mia forza.

Un ragazzo, forse un tuo coetaneo, con cui la vita non è stata affatto tenera, anziché essere arrabbiato, mi ha spronato a non mollare, a non arretrare di un solo centimetro, perché il suo sostegno non sarebbe mai venuto meno. Vedi? È meraviglioso questo dono delle lacrime. Non ci può essere redenzione, infatti, senza conoscere il salato che da esse sgorga.

Non ho fatto alcuna promessa in campagna elettorale, ed è stata la mia, la nostra forza. A te ed ai tuoi amici sento, però, di promettere qualcosa di grande: quando lascerò la mia carica, deponendola a fine mandato, questa città sarà migliore di così. Te lo prometto solennemente, in nome di quelle generazioni di genitori e nonni che non ce l’hanno fatta, ma che avrebbero certamente meritato di vedere l’alba.

C’è una canzone che mi piace moltissimo, una bellissima canzone scritta da Steven Tyler degli Aerosmith: “I don’t want to miss a thing, non voglio perdermi niente”. Mi auguro che queste parole possano lasciare dentro di te il segno più vivo della vita che ci sta aspettando.
Insieme, adesso.

Ti abbraccio forte e tanto,               
Giovanna

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