Il tabellone elettronico del PalaDisifida, per una volta, non ha segnato il risultato di una competizione sportiva in corso, ma uno dei punti più importanti che si possano mettere a segno nella vita, un traguardo memorabile che, per i “laureati del lockdown”, rischiava di cadere nell’oblio insieme a uno dei momenti meno gradevoli che si siano vissuti.
E invece, lunedì 5 ottobre, con tutte le precauzioni e l’applicazione dei protocolli anti Covid, coloro i quali si sono laureati negli scorsi mesi, in remoto, chiusi in una stanza e con davanti il monitor del computer, hanno ricevuto il calore della condivisione a cui avevano dovuto rinunciare.
Ben distanziati, con soli due familiari ad assistere dagli spalti, hanno ricevuto una pergamena e una targa che riporta il nome del neolaureato e che sarà affissa a un albero, piantato alla periferia della città. Saranno in tutto 137, tanti quanti i laureati, fra lecci e roverelle, a formare un piccolo bosco di memoria e fiducia nel futuro, di questi giovani di belle speranze e della città.
Tutto questo è stato possibile perché l’Amministrazione comunale di Barletta ha aderito all’iniziativa di Anci, Arti e Regione Puglia, dedicata proprio a coloro che hanno conseguito la laurea senza concludere dal vivo questa tappa della loro carriera universitaria e della loro vita.
“Io ricordo ancora il giorno della mia laurea – ha raccontato ai convenuti, emozionati, il sindaco Cosimo Cannito – e ricordo anche la gioia di quel momento e lo stesso dovrà essere per voi. Oggi voglio porgervi i miei auguri più sinceri – ha aggiunto il primo cittadino – senza nascondervi l’emozione di vivere questa esperienza insieme a voi, ma sappiate anche che questo è il momento di accelerare, perché è ancora tanta la strada da fare, siete stati bravi ma ora andate avanti!”.