Per raccontare la storia dell’abbandono abusivo dei rifiuti dobbiamo partire dal 2004, quando fu seguita la prima mappatura. Da allora sono state effettuate diverse bonifiche, le amministrazioni pubbliche sono cambiate ma il fenomeno persiste.
La nota è della Federazione Nazionale Pro Natura Bisceglie/Trani – Gruppo R.A.P., che delinea la mappa dei siti di abbandono illegale dei rifiuti nell’agro di Bisceglie confrontando i dati dei precedenti censimenti del 2004, 2017 e 2018.
E quindi ancora una volta dobbiamo raccontare delle discariche che deturpano le complanari e le vie che convergono alla SS16, alla SP Bisceglie-Ruvo, alla SP Molfetta-Corato e alla SP Bisceglie-Andria. Percorrendo le strade lungo queste direttive ci si imbatte in frigoriferi, copertoni, televisori, scarti edilizi, vecchi mobili fracassati, materiale composto probabilmente da eternit/amianto, cassette di polistirolo, rifiuti speciali,, infissi, bustoni, rifiuti industriali, materassi, sanitari e tanti sacchetti della spazzatura. Allontanandosi verso le zone di aperta campagna si scorgono spesso i sacchetti abbandonati ai margini del ciglio stradale e le aree dove sono stati bruciati.
L’aspetto paradossale di questa storia è che questi punti di accumulo sono visibili a tutti i cittadini: senza bisogno di geolocalizzazione, basta percorrere Via Terlizzi, Via dello Scoglio, Via Contò, Via Pantano, Via Vecchia Corato, Via Stradelle, Via S. Pietro, Strada del Carro, solo per citarne alcune, per rendersi conto della situazione. È ancor più sconvolgente che negli ultimi due mesi, tempo impiegato dai volontari di Pro Natura per percorrere circa 200 km delle vie extraurbane, non abbiamo mai avuto almeno la sensazione che ci fosse il controllo o la sorveglianza delle strade.
La mappatura
Ci siamo chiesti se il nuovo monitoraggio dell’agro biscegliese possa essere utile e per questo abbiamo deciso di condividere i nostri rilievi fotografici sulla nostra pagina social con l’hashtag #MappaRifiuti2020. Ci auguriamo che questa iniziativa, oltre al grande seguito sui social già riscontrato, possa presto trasformarsi in azioni concrete, che coinvolgano l’intera cittadinanza, le forze politiche e gli operatori tutti, collettivamente.
Dei 77 siti censiti da luglio a settembre, 17 sono gli stessi dal 2004, 19 erano già stati individuati nel 2017, 13 sono stati incendiati e 12 sono verosimilmente contaminati da amianto. Inoltre abbiamo individuato, 33 pneumatici, 6 televisori, 12 frigoriferi, 6 sanitari, 7 materassi e altre 9 zone dove vengono abbandonati principalmente i sacchetti di indifferenziata. È proprio la presenza dei sacchetti di RSU ad essere aumentata notevolmente da quando è partita la raccolta differenziata spinta porta a porta, tanto da rappresentare un serio problema in quanto si disfano nell’ambiente.
Rilevazioni degne di nota: la più bersagliata è via Terlizzi (6 siti), in via Stoccolma c’è un abbondate accumulo di cassette in polistirolo e sul vecchio tragitto della SP Bisceglie Ruvo sono visibili 4 diversi punti ove sono stati incendiati i rifiuti. Forse i dati sono sottostimati in quanto è impresa ardua individuare tutte le situazioni compromesse, ma noi ci abbiamo provato ancora una volta, con questa iniziativa che non grava sulle casse pubbliche e ha lo scopo principale di sensibilizzare l’opinione pubblica e fornire dei dati che possano essere utili alla comunità.
La corrispondenza
Non mancano le lettere ufficialmente inviate all’indirizzo di Amministratori e organi competenti, come la PEC del 7 giugno 2018 con quale già indicammo l’ubicazione dei siti di abbandono dei rifiuti, seguita poi dalla lettera del 12 settembre 2018, che rispondeva all’invito dell’Assessorato all’Igiene a collaborare con l’Amministrazione Angarano per debellare questo malcostume. Come allora, oggi non abbiamo la pretesa di dettare le regole da seguire, ma siamo sempre convinti che sia indispensabile intensificare la sorveglianza dell’agro e di porre in essere una serie di iniziative che possano prevenire il problema: educazione ambientale, creazione di zone per la raccolta, installazione di cartelli dissuasivi, estensione del servizio di pulizia ordinario all’intero territorio biscegliese e non solo alle aree urbane, nuova campagna di informazione su come e dove smaltire i rifiuti.
Siamo convinti che sia necessario rimuovere tutti i rifiuti abbandonati illegalmente e bonificare i siti, in ossequio all’art.192 del D.Lgs 152/06. Tali siti devono essere tutti delimitati, ad esempio con rete rossa da cantiere, sulla quale devono essere apposti cartelli di divieto e avvertimento. Questa operazione avrà un costo che potrà essere coperto con le sanzioni pecuniarie elevate ai trasgressori e con il recupero delle somme evase per il pagamento della TARI, anche scovando gli evasori totali. È utile anche prevedere punti di conferimento dei RSU, (i famigerati sacchetti di indifferenziata buttati dove capita) nelle zone periferiche, per limitare il loro abbandono nelle campagne. Infine i 17 siti che vengono oltraggiati dal 2004 potrebbero essere sottoposti a videosorveglianza permanente.
Considerazioni finali
A margine di quanto sopra esposto, ci sia concessa una considerazione di carattere generale. La questione rifiuti, inserita nell’ambito più generale della protezione dell’ambiente e del territorio, ha per noi un valore universale. Nulla di tutto ciò che viene fatto da questo gruppo è fine a sé stesso. Siamo consapevoli, infatti, che la questione ambientale trascende aspetti meramente estetici, per sconfinare in questioni di carattere sociale, economico e di ordine pubblico.
Questa è la ragione principale per cui consideriamo grave che un’amministrazione comunale, di qualsiasi colore politico si tratti, non abbia tra le sue priorità l’ambiente. Affrontare i problemi ambientali significa gestire la complessità e le sfide nella gestione di un territorio.
Non affrontarli si traduce, di fatto, nel non amministrare. La tutela dell’ambiente, con le sue innumerevoli sfaccettature, è la madre di tutte le battaglie, il viatico per un buon governo, la garanzia di una buona politica.