Una festa patronale insolita da raccontare un giorno ai propri nipoti.
Quella del 2020 passerà alla storia per le modalità e le disposizioni attuate per la festività più sentita da andriesi e non.
Niente bancarelle, niente processioni, nessuna celebrazione religiosa, nessuna giostra durante i tre giorni dedicati ai Santi Patroni della città di Andria, San Riccardo e la Madonna dei Miracoli, di sabato 12, domenica 13 e lunedì 14 settembre scorsi.
Nel primo pomeriggio di martedì 22, però, a distanza di più di una settimana, gli abitanti della zona stadio Sant’Angelo dei Ricchi e via Martiri di Belfiore, hanno notato alcuni camion, caravan e roulotte con tanto di attrezzature per luna park al seguito, appostarsi nell’area dove ogni anno vengono installate le giostre.
Ebbene sì. Seguendo il modello “Barletta”, il Commissario Prefettizio del Comune di Andria, dott. Gaetano Tufariello, ha ordinato l’arrivo del Luna Park per i festeggiamenti della festa patronale, al termine della stessa. E precisamente otto giorni dopo.
La motivazione è da attribuire, come nella città di Barletta, a motivi di assembramento, inevitabile in una situazione di allegria ed entusiasmo tipica delle giostre.
Non si riesce a comprendere bene il motivo, però, per cui è bastata solo una settimana affinché il virus non avesse efficacia: i cittadini, intanto, amareggiati e delusi per una ricorrenza non affatto percepita, sono stati letteralmente privati di tutti i simboli religiosi, civili e folkloristici.
Le attrazioni del Luna Park sono in fase di montaggio e apriranno i battenti solo venerdì prossimo, 25 settembre, quando ormai la festa per i Santi Patroni sarà lontana e si cercherà di dare un senso di normalità ad una situazione che di normale non ha nulla.
